Skillet, John Cooper a Soundsblog: “Suonerei per il Papa”
Il cantante della band Christian Rock parla del potere della musica (e della fede), dopo il concerto al Rock In Idro.
E’ un atteggiamento quasi naturale, per chi frequenta i festival, tendere a sottovalutare le band d’apertura, quelle che suonano nel primissimo pomeriggio mentre lo spazio del fest è ancora mezzo vuoto e sotto il sole cocente. Di solito sono gruppi emergenti, affermati abbastanza da arrivare al festival, ma non da occupare le posizioni più alte del bill.
A volte saltano fuori dei fenomeni, ma spesso si tratta solo di buone band che fanno da sottofondo a chiacchiere con amici e/o qualche birra pomeridiana.
Se a tutto questo aggiungiamo che gli Skillet suonano “christian rock”, con forte componente religiosa nei loro testi, possiamo immaginare il livello di scherno e diffidenza che hanno preceduto il loro show al Rock In Idro, previsto dalle 13.45 alle 14.15 del terzo giorno, quello degli Iron Maiden.
E invece, non tutto è come sembra. D’accordo, dalle nostre parti gli Skillet si sono visti solo un’altra volta, l’anno scorso di spalla ai Nickelback, e sostanzialmente sono sconosciuti.
Ma con una semplice ricerca su internet, si può scoprire che in America la band (due ragazzi, due ragazze – cantante e chitarrista tra l’altro sposati fra di loro) è un fenomeno da anni e anni. E sicuramente non è una meteora: nel 2012 sono stati una delle uniche tre rock band a prendersi un disco di platino (gli altri furono Black Keys e Mumford & Sons), vendono almeno il triplo dei dischi degli Alter Bridge, e sempre per paragonarli alla rock band americana, su Facebook li battono 5 a 1 (5 milioni di fan rispetti al milione degli Alter Bridge). Sono attivi dal 1996, sono richiestissimi a tutti i festival Christian Rock, sono citati ovunque come miglior band del genere… insomma, per fare un paragone, vederli aprire il Rock In Idro è come se Ligabue fosse chiamato allo Sziget Festival in UNgheria e suonasse alle tre del pomeriggio sul palco della musica folk.
Ma questo non ha preoccupato per niente il cantante e bassista John Cooper, fondatore della band e fervente religioso. Anzi, si è detto felice di essere comunque riuscito a tornare in Italia, e ha accolto le telecamere di Soundsblog con un gran sorriso, come potete vedere nel video qui sopra.
Ciao John, come va?
“Ciao, Rock In Idro!
Ci siamo divertiti molto ad aprire il festival – faceva caldissimo, ma fa caldissimo anche dal posto in America da cui veniamo, quindi non c’è problema!”
Non è la vostra prima volta in Italia, vero?
“E’ soltanto la seconda, però! L’altra volta, l’anno scorso, abbiamo suonato a Milano prima dei Nickelback. Oggi siamo qui… e poi speriamo di tornare ancora!”
Gli Skillet sono definiti una “christian rock band”. Ti dà fastidio essere definiti prima per la religione e poi per il genere musicale?
“No… comprendo che magari questa etichetta può creare confusione in alcune persone, ma a me non interessa il modo in cui veniamo definiti – purchè i dischi si vendano, non ho problemi, ahaha!
Comunque, in America c’è una vera e propria industria musicale legata alla religione cristiana, molte band seguono quel genere e gli SKillet sono decisamente più pesanti e più rock di molte di quelle band. Ma è innegabile che i nostri primi passi li abbiamo fatti all’interno di quell’industria, e molte delle canzoni che scrivo parlano della mia fede in Dio, di come Dio mi abbia aiutato in alcune situazioni difficili… quindi mi viene spesso fatta questa domanda, “Cosa significa essere una band Christian Rock”, ma non ho una risposta definitiva, perchè significa cose diverse per persone diverse – sia per chi suona nelle band, sia per chi ci ascolta.”
E’ interessante sentire di questa industria musicale cristiana, perchè qui in Italia ovviamente la religione permea qualsiasi aspetto della vita, anche quella politica, eppure non ci sono grossi gruppi rock con temi cristiani.
A te che effetto fa suonare in Italia, un luogo che tutti vedono come “culla della religione” a causa della residenza del Papa?
“Gli SKillet non hanno problemi a suonare in qualsiasi contesto – suoniamo a festival cristiani, e al contempo siamo anche invitati a festival decisamente contrari alla religione organizzata. Io vedo il nostro ruolo come una sorta di U2, ovvero scrivo canzoni in cui credo e con un contenuto sociale, sperando che aiutino la gente a sentirsi meglio.
Gli SKillet non vogliono fare la predica a nessuno, ma la realtà è che in gioventù ho attraversato momenti molto difficili, ed è stata la mia fede in Dio ad aiutarmi a superarli, quindi scrivo di queste cose.”
Non so se lo sai, ma ogni Dicembre in Vaticano viene organizzato un ‘concerto di Natale’ a cui presenzia anche il Papa. Ultimamente quel concerto, molto classico, ha aperto un po’al pop e vagamente al rock (nel 2013 han suonato Patti Smith, Elisa, Dolores O’Riordan, Clementino, Arisa, per esempio – NdR). Ecco, tu suoneresti a quel concerto? E che canzoni suoneresti, davanti ad un Papa che applaude entusiasta?
“Non sono sicuro gli piacerebbe il tipo di musica che gli Skillet suonano!
Comunque sì, suonerei al concerto. Cosa porterei…
Abbiamo una canzone chiamata “Hero”, che penso sia appropriata perchè a Natale si festeggia la nascita di Gesù, e la canzone parla proprio del mio eroe, Gesù.
Poi abbiamo una canzone chiamata “Rebirthing”, è la mia canzone preferita degli SKillet e magari apprezzerebbe la passione con cui la canto!”
Non si sa mai, con questo Papa Francesco ‘moderno’: magari sta leggendo proprio ora Soundsblog e stiamo aprendo una porta per gli Skillet!
“Ho letto le notizie sul Papa, sicuramente si sta aprendo ai giovani, è una cosa molto interessante!”
Pensi che la musica possa aiutare a cambiare il mondo?
“Oh sì, assolutamente, lo credo pienamente.
La musica mi ha aiutato tantissimo quando avevo dei problemi, non importava cosa mi stesse succedendo o cosa stessi provando, avevo sempre in testa la musica, e alla fine è chiaro che mi abbia aiutato a superare tutto. Non importa quale musica fosse… Metallica, anche Iron Maiden… mi faceva sentire bene, è questo l’importante.
Sono sicuro che la musica cambia le persone, e ne ho conferma anche diretta grazie alla band: ho ormai perso il conto delle persone che mi fermano e mi dicono che una delle mie canzoni, Sick Of It, li ha aiutati a combattere la guerra contro la dipendenza da alcool o droga. La canzone non era scritta con quello scopo, è un brano che ti incoraggia genericamente a sfogarti e laciar andare le cose che più ti danno fastidio nella vita, ma quelle persone è stata interpretata da varie persone per liberarsi dei loro problemi.”
Scusami la domanda che probabilmente ti sembrerà banale o ignorante, ma cosa succede ad un festival Christian Rock? C’è tipo una messa, o cosa?
“Non è tanto diverso da un festival rock normale… non c’è una messa, no, magari a volte c’è una zona in cui un predicatore parla della Bibbia, ma non è niente di obbligatorio.
La differenza principale è l’assenza di alcool e di violenza: in molti festival rock si tende a bere troppo, o alcune persone vanno lì precisamente per attaccar briga, mentre in un festival Christian Rock non c’è niente di tutto questo. In America si usa il termine “Family Entertainment”, ed un festival di questo tipo è esattamente un posto in cui ascoltare musica sentendosi al sicuro, potendo portare i figli senza aver paura di finire coinvolti in una rissa.”
Questa definizione sembra descrivere bene la maggior parte dei festival in Italia: fortunatamente ci sono poche risse e chi esagera con l’alcool tende a collassare senza infastidire gli altri!
“Sì, ho visto che qui al Rock In Idro sono tutti gentili con gli altri, tutti sorridono… danno l’idea di essere persone che sono venute qui per divertirsi, non per ubriacarsi e prendere a pugni sconosciuti. Dipende tutto dalla musica e dalle persone, prima ancora che dalla religione.”
Ultima domanda per te, ed è una domanda che sto ponendo a tutti – non ti preoccupare se è strana!
“Yeah! Spara!”
Cosa faresti se domattina ti svegliassi nel corpo di James Hetfield?
“Sarei eccitatissimo se fosse un giorno in cui devo suonare un concerto, perchè saprei che ogni canzone che canterei sarebbe una hit! I Metallica hanno queste setlist incredibili in cui ogni brano è fantastico…
So che i fan dei Metallica si dividono in persone che li amano fino al Black Album, e persone che li amano anche per il Black Album. Beh io amo tutta la loro musica, ma il Black Album è probabilmente il mio secondo disco preferito!”
Quale sarebbe, quindi, il primo disco fra i tuoi preferiti?
“In realtà è un pareggio… direi Back In Black degli AC/DC, e al contempo il Black Album dei Metallica. Dipende dal periodo. Al terzo posto, fisso, Hybrid Theory dei Linkin Park.”
Ok John, direi che abbiamo finito!
“Davvero sono libero? Posso godermi il festival? Grazie per tutto, è stato piacevole fare quattro chiacchiere con te!”
Abbiamo poi visto John aggirarsi con moglie e figli nel backstage e ogni tanto per l’area del festival: di sicuro si sono goduti il Rock In Idro!
Di seguito, le foto della loro performance al fest… tutte le altre foto dei concerti dell’1 Giugno (Iron Maiden, Alter Bridge, Opeth e tutti gli altri) si trovano cliccando sul link
Skillet foto @ Rock In Idro, 1 Giugno 2014 – by Paolo Bianco