Soundgarden, Night Surf: il video dopo 20 anni
I Soundgarden hanno finalmente reso pubblico il video dello strumentale che nel 1994 anticipò l’uscita del capolavoro Superunknown.
I Soundgarden sono stati tra i gruppi più interessanti della scena grunge gloriosa dei primi anni Novanta e il loro capolavoro è indubbiamente il bellissimo Superunknown, uscito nel 1994 e contenente due singoli storici come Spoonman e la strepitosa Black Hole Sun.
Ciò che stupì sin dall’epoca fu la scelta di anticipare il tour promozionale prima dell’uscita reale del disco, suonando i brani in anteprima. Uno strumentale restò particolarmente impresso ai fan: era Night Surf, una canzone composta dal bassista della band Ben Shepherd e affidata ad uno short movie di cinque minuti e spicci che avrebbe dovuto promuovere il nuovo album dei Soundgarden.
Una scelta inusuale per l’epoca (teoricamente anche per oggi ma non è questa la sede per discuterne): Night Surf non finì sul disco e il piccolo documentario non fu mai rivelato in video, a disposizione dei fan, se non all’attenzione di coloro che presenziavano ai concerti perché veniva proiettato prima dell’inizio del live, come ha raccontato il chitarrista dei Soundgarden Kim Thayil in un’intervista a Rolling Stone:
Chi era in attesa attenta all’inizio di un concerto dei Soundgarden durante quel tour è stato uno dei pochi fortunati a vedere ed ascoltare Night Surf. Il film era stato seppellito in un deposito e solo di recente è stato recuperato, rispolverato e rimasterizzato per questo debutto, online o ovunque esso sia.
Mentre la versione audio era stato inserito in Echo Of Miles, una raccolta di sei dischi di rarità e inediti dei Soundgarden pubblicata lo scorso autunno, il video di Night Surf non era mai stato ancora reso pubblico. Fino ad oggi, per permetterci di godere di un’elegante storia low-fi con un bambino in bicicletta in una foresta nebbiosa. Vale la pena dargli attenzione e rivivere, magari, i momenti di quel tour di Superunknown: il video di Night Surf dei Soundgarden lo trovate in apertura di post.
Via | Rolling Stone