Speciali Soundsblog – Il Mississippi, il Delta Blues e le Cigar Box Guitar: quando la musica si faceva senza soldi
Piccolo viaggio di Soundsblog all’interno dell’affascinante mondo del Delta Blues
Chi non è americano probabilmente non conosce la U.S. Route 61, maestosa e lunghissima autostrada che collega New Orleans (Louisiana) a Wyoming (Minnesota): 2.253 km di asfalto che tagliano in due l’America e che si sposano, idealmente, con il percorso del fiume Mississippi, costeggiato dalla stessa per parecchi chilometri. Sono sicuro che, parlandone così, la Route 61 non vi dice poi molto…ma se la chiamassi The Blues Highway, cosa vi viene in mente?
Ed è proprio dalle rive del Mississippi (dove l’autostrada inizia a prendere “forma”) che, tra la fine degli anni venti e l’inizio degli anni trenta, si è sviluppato quello che in molti ritengono come il Blues più importante per l’evoluzione del genere: il Delta Blues. Dargli una connotazione precisa è impossibile perché, come abbiamo detto, le rive del Mississippi tagliano praticamente quasi tutta l’America centrale (dal nord del Minnesota fino alla Louisiana), ma è da Memphis, nel Tennessee, che si hanno le prime avvisaglie di questo movimento. Molto “spartano”, assolutamente emozionale e “crudo”, il Delta Blues è nato in un periodo abbastanza duro per gli Stati Uniti d’America: mentre le piccole e grandi case discografiche si affrettavano ad accaparrarsi i migliori artisti dell’African American Market, l’America cadeva nella famosa Grande Depressione del 1929, con il crollo di Wall Street e le conseguenze economiche che tutti conosciamo. Come facevano, quindi, le fasce più povere della popolazione americana a permettersi l’acquisto di uno strumento musicale e ad arricchire un genere ancora in fase “embrionale”?
I più fortunati riuscivano sempre a trovare una chitarra o un’armonica, ma molti dovevano arrangiarsi ed è qui che, dalle ceneri di antiche tradizioni dei soldati impegnati nella guerra civile americana, l’ingegno e la passione per la musica di quei ragazzi si è fatta “strumento”: nascono le prime Cigar Box Guitars, strumenti “Fai-da-te” composti, come dice il nome stesso, da una scatola di sigari in legno vuota, un manico di scopa (o, comunque, un pezzo di legno lungo abbastanza da essere utilizzato come manico) e dei pezzi di spago adatti ad essere “pizzicati”.
Materiali poveri, quindi, ma tanta cura e passione hanno fatto si che queste chitarre, più che strumenti improvvisati, diventassero il “fulcro” del Delta Blues. Ogni Cigar Box Guitar era, infatti, assolutamente personale ed unica: non tutte le scatole usate per la sua costruzione erano della stessa forma e, nonostante si chiamino appunto Cigar Box Guitars, non sempre il “corpo” era formato da una scatola di sigari! Ma la passione, l’ardore, la grande voglia di suonare e di stare insieme ha permesso a tanti artisti di affermarsi fino a diventare, con il tempo, delle vere e proprie “icone” del Delta Blues. Ma senza le Cigar Box Guitars, i famosi Stomp Box (rudimentali scatole su cui i bluesman battevano il piede per portare il tempo e, allo stesso tempo, dare un po’ di “percussioni” alla canzone) e i Bottleneck (letteralmente, dei colli di bottiglia di vetro che i musicisti usavano sulla chitarra per produrre il suono “glissato”), il Delta Blues non sarebbe mai esistito!
Uno degli artisti più famosi è sicuramente David “Honeyboy” Edwards, chitarrista e cantante scomparso quest’anno all’età di novantasei anni: anche se ha imbracciato raramente una Cigar Box Guitar, Honeyboy è stato uno dei maestri del Delta Blues e, come potete vedere dal video qui proposto, il musicista americano ha suonato la sua chitarra fino a due mesi prima di lasciarci…
Altri artisti famosi del Delta Blues sono John Henry Barbee (bravissimo chitarrista ed ottimo cantante), Ishman Bracey, John Lee Hooker e Elmore James anche se, tra i più conosciuti anche dal grande pubblico, si annovera il mitico Muddy Waters, padre putativo del Chicago Blues (uno dei tanti generi derivati dal Delta Blues) e chitarrista dalla tecnica eccezionale. Da qualche anno, invece, il Delta Blues può essere identificato in Steven Gene Wold o, come gli piace essere chiamato, Seasick Steve: ripercorrendo la storia del Delta Blues con quegli strumenti poveri che lo hanno accompagnato sin dalla nascita, Steve utilizza una chitarra a tre corde (dalla storia molto divertente) e, soprattutto, un paio di Cigar Box Guitar molto particolari. Una, poi, è stata costruita da due vecchi comprimozzi di una Morris Minor, vecchia ed economica automobile inglese che anche Steve ha posseduto! E, se volete sentire come si suona una chitarra con tre corde, vi basta vedere questo live di Seasick Steve al Later…with Jools Holland:
Il nostro piccolissimo viaggio all’interno delle radici del Delta Blues e delle sue splendide Cigar Box Guitar finisce qui, ma se vi va possiamo ancora parlarne approfondendo l’argomento anche con qualche piccola nozione sulle chitarre più “povere” della storia della musica e dei grandi artisti che le hanno imbracciate!
Foto | thekudzukronicles