Taylor Swift, Evermore: un milione di copie vendute e un altro record in America
Evermore di Taylor Swift vende un milione di copie in una sola settimana e permette alla cantante di ottenere un doppio record in Usa
A pochi giorni dall’uscita a sorpresa, anche il secondo disco del 2020 di Taylor Swift – Evermore– si è rivelato un successo assoluto. L’album ha comodamente debuttato al primo posto della classifica americana e anche il primo singolo estratto, Willow, ha scalzato “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey, facendola scendere al secondo posto e conquistandosi la vetta. Il record è stato infranto. Per la seconda volta, quest’anno, Taylor ha fatto doppietta. Anche ai tempi della pubblicazione di Folklore, infatti, aveva ottenuto il primo posto sia con l’album che con il brano” Cardigan“.
E non finisce qui. Perché la Swift ha venduto già un milione di copie, in meno di una settimana, con Evermore. E’ diventato il terzo album della cantante in 16 mesi a vendere un milione di copie a livello globale nella sua prima settimana, e l’ottava uscita consecutiva in studio a venderne così tante in soli sette giorni, secondo la Republic Records. Solamente il suo album di debutto, “Taylor Swift”, non è riuscito a vendere un milione in tutto il mondo in almeno un dato periodo di sette giorni; ogni uscita dal 2008, partendo da “Fearless”, invece, lo ha fatto.
I fan, intanto, nei giorni scorsi hanno ipotizzato l’uscita di un terzo disco nei prossimi mesi, dal titolo Woodvale. Ma, in questo caso, la smentita è arrivata dalla diretta interessata:
“Quando stavo facendo ‘folklore’, avevo troppa paura persino di rivelare il titolo del mio album ai miei più stretti compagni di squadra e al management. Non ho detto a nessuno dell’album fino a poco prima che uscisse. E così ho inventato un nome in codice, falso, che aveva lo stesso numero di lettere di “folklore”. Ho scelto un nome a caso … ho scelto “Woodvale. “[Volevo] vedere come sarebbe apparso sulle copertine degli album, le ho create e poi ho deciso che non volevo davvero avere un titolo di album sulle copertine dei dischi. E ci siamo dimenticati di togliere il falso nome in codice da uno di loro”