Con un deca, 883: testo e significato della canzone
Significato e testo della canzone “Con un deca” degli 883, sigla della serie tv “Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883”
Con un deca è una canzone degli 883, quarto singolo estratto dall’album Hanno ucciso l’Uomo Ragno, uscito nel 1992.
Con il termine “deca” nel gergo giovanile dell’epoca si indicava la banconota da diecimila lire, che secondo il testo della canzone non bastava per fare praticamente niente tra giovani. La città di cui si parla nel testo della canzone è Pavia, città di origine dei membri del gruppo Max Pezzali e Mauro Repetto. Il pezzo è il brano/sigla della serie tv Sky “Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883”. A seguire testo e significato della canzone.
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Il testo di Con un Deca
Ne parlavamo tanto tanti anni fa
Di quanto è paranoica questa città
Della sua gente delle sue manie
Due discoteche centosei farmacie
E ci troviamo ancora al punto che
Si gira in macchina il mattino alle tre
Alla ricerca di qualcosa che poi
Cos’è non lo sappiamo nemmeno noi
Con un deca non si può andar via
Non ci basta neanche in pizzeria
Fermati un attimo all’automatico
Almeno a piedi non ci lascerà
In questa città
Di un tabaccaio neanche l’ombra oramai
Ne restan due scegli quella che vuoi
Che cosa lascia accesa a fare la “T”
Che poi i due stronzi se ne accorgono qui
Guarda di là quei cani che ululano
Per una femmina che dice di no
Adesso vanno in giro a fare gli eroi
Poi torneranno a casa un po’ come noi
Con un deca non si può andar via
Non ci basta neanche in pizzeria
Fermati un attimo all’automatico
Almeno a piedi non ci lascerà
In questa città
È l’ora che si tiran fuori le idee
Per diventare miliardari anche se
Esiste già quel che vogliamo inventare
Ci manca solo il disco orario solare
Resta la soluzione divi del rock
Molliamo tutto e ce ne andiamo a New York
Ma poi ti guardi in faccia e dici dov’è
Che vuoi che andiamo con ste’ facce io e te
Con un deca non si può andar via
Non ci basta neanche in pizzeria
Fermati un attimo all’automatico
Almeno a piedi non ci lascerà
In questa città
In questa città
In questa città (con un deca non si può andar via)
In questa città (non ci basta neanche in pizzeria)
In questa città
In questa città (fermati un attimo all’automatico)
In questa città (almeno a piedi non ci lascerà)
In questa città
In questa città
In questa città (non ci basta neanche in pizzeria)
Il significato della canzone, Con un deca
La canzone racconta una sensazione di insoddisfazione e stasi in una città che sembra non offrire abbastanza opportunità, riflettendo un senso di alienazione e frustrazione. Il “deca”, che rappresenta le vecchie 10 mila lire, diventa un simbolo della scarsità di risorse e della difficoltà di trovare una via di fuga dalla monotonia della vita quotidiana.
Il brano si apre con un tono nostalgico, parlando di vecchie conversazioni sul carattere paranoico della città: “Ne parlavamo tanto tanti anni fa / Di quanto è paranoica questa città“. La città è descritta come un luogo fatto di abitudini e manie (“Della sua gente delle sue manie“), dove ci sono poche distrazioni, come due discoteche e un numero esagerato di farmacie.
I protagonisti vagano in macchina alle tre del mattino alla ricerca di qualcosa, ma non sanno nemmeno loro cosa (“Alla ricerca di qualcosa che poi / Cos’è non lo sappiamo nemmeno noi”). Questo riflette la sensazione di essere bloccati in un ciclo senza senso, senza direzione.
Il “deca” simboleggia l’impossibilità di fare qualcosa di significativo: “Con un deca non si può andar via / Non ci basta neanche in pizzeria”. Anche un gesto semplice come andare in pizzeria diventa un lusso irraggiungibile. Cercano una soluzione temporanea, fermandosi al bancomat (“Fermati un attimo all’automatico”), almeno per non rimanere completamente bloccati a piedi.
Nella seconda parte, la canzone parla della frustrazione nel non riuscire a realizzare idee per diventare ricchi (“Esiste già quel che vogliamo inventare”), e l’unica soluzione sembra essere quella di diventare rockstar e andare a New York. Ma alla fine c’è un’ammissione di sconfitta: “Ma poi ti guardi in faccia e dici dov’è / Che vuoi che andiamo con ste’ facce io e te”.
La città rimane un luogo di immobilità, dove anche le piccole ambizioni sembrano irrealizzabili, e il deca diventa il simbolo di questa impotenza e mancanza di vie d’uscita.