La ghigliottina, Brunori Sas: testo e significato della canzone
Testo e significato della canzone “La ghigliottina” di Brunori Sas, una profonda critica sulla superficialità della società moderna
Nemmeno il tempo di annunciare il Brunori Sas || Tour 2025 – prodotto da Vivo Concerti ed in programma nei principali palasport italiani a partire dal prossimo marzo – che per Dario Brunori è già scoccata l’ora delle tanto attese novità musicali: alle 18 del 18 settembre arriva a colpo secco “La ghigliottina”, il nuovo brano su tutte le piattaforme digitali e in radio per Island Records, a segnare il grande ritorno sulle scene del cantautore. Il pezzo è stato reso disponibile dalle 18 del 18 settembre 2024.
In un flusso frenetico di immagini, pensieri, considerazioni e contraddizioni, con l’affilata penna di Dario Brunori a servire molteplici chiavi di lettura sulla contemporaneità, “La ghigliottina” si muove tra giri di chitarre essenziali in apertura e concitati riff a incorniciare stralci di quotidiane querelle ideali e ideologiche.
Con “La ghigliottina” prosegue il sodalizio brunoriano con Riccardo Sinigallia, produttore artistico del brano -già al lavoro con Dario su “La vita com’è”: un connubio che promette di riservare nuove sorprese e linfa musicale per un nuovo album al quale Brunori sta lavorando. Ecco le dichiarazioni del cantautore sul nuovo singolo, il primo tassello della sua prossima era discografica:
“La ghigliottina” è una canzone d’attualità… e l’attualità, si sa, è sempre scivolosa. Per questo, nell’infilarmi in questo ginepraio, ho indossato un po’ i panni del cronista, un po’ quelli dell’autore, alternando frasi captate in giro a roba che mi è passata per la testa. La stesura definitiva è frutto di una sorta di crasi suggeritami da Riccardo Sinigallia, la fusione di due canzoni preesistenti che giravano intorno a temi comuni, ma senza un fuoco particolare… Il mashup invece ha tirato fuori una versione spiazzante, che per certi versi ricorda il flusso schizofrenico di immagini e suoni di uno scrolling sui social. Ci è piaciuta ed eccola qua”
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Il testo de La ghigliottina di Brunori Sas
“Il vero lusso è la povertà”
Mi dicevi l’altra sera a tavola
“Il vero lusso è la povertà
Perché il povero un sogno ce l’ha”
Quante cose si dicono a tavola
Che in pubblico non diresti mai
Soprattutto da quando la ghigliottina
Ha la lama affilata e lo sai
Che la donna adesso è più donna
Non è più la donna di chicchessia
E anche dire che lei è la tua donna
Non va mica bene, mica è roba tua
Ti vedo un po’ stanco
Maschio etero bianco
Fra ricatti morali, colpe ancestrali
Monete di scambio
Tu vorresti tornare di nuovo
Ai bei tempi di mamma e papà
Perché ti sembra normale
Che non sia normale la diversitàLa droga, la moda, il calcio, la figa
Mi piace scopare, la maglia della nazionale
Po-po-po-po-po-po
Po-po-po-po-po-po, oh-oh-ohE l’amore, l’amore, l’amore, l’amore
L’amore, l’amore, l’amore
E sempre d’amore si tratta
Ma poi l’amore non c’è, eh-eh-ehIl vero lusso in questi tempi di guerra
È avere una casetta con un pezzo di terra
Un orto e una vigna di Guarnaccino
Due calci ad un pallone ed un bicchiere di vino
Quante volte ho sentito parlar di campagna
Alla gente che vive in città
E che loda la vita bucolica
Però in campagna, poi, mica ci staE l’amore, l’amore, l’amore, l’amore
L’amore, l’amore, l’amore
E sempre d’amore si tratta
Ma poi l’amore non c’è
E l’amore, l’amore, l’amore, l’amore
L’amore, l’amore, l’amore
E sempre d’amore si parla
Ma poi l’amore dov’è?
[Pre-Ritornello 2]
È nella moda, la droga, il calcio, la figa
Mi piace volare, la maglia della nazionale
Po-po-po-po-po-po
Po-po-po-po-po-po, oh-oh-ohE l’amore, l’amore, l’amore, l’amore
L’amore, l’amore, l’amore
E sempre d’amore si tratta
Ma poi l’amore cos’è?
E l’amore, l’amore, l’amore, l’amore
L’amore, l’amore, l’amore
E sempre d’amore si canta
Ma poi l’amore dov’è?Amore qui non ce n’è (La noia, la gioia)
Amore qui non ce n’è (Il calcio, la moda)
Amore qui non ce n’è (Mi piace scopare)
Amore qui non ce n’è (La maglia della nazionale)
Amore qui non ce n’è (La moda, la noia)
Amore qui non ce n’è (Il calcio, l’amore)
Amore qui non ce n’è (Mi piace mangiare)
Amore qui non ce n’è (Cantare, scopare)
Oh-oh-oh, cosa bisogna cantare, oggigiorno?
Il significato della canzone La ghigliottina
La canzone fa una riflessione sulla società contemporanea, criticando i valori superficiali e la mancanza di vero amore in un contesto dominato da materialismo, apparenze e confusione identitaria. La frase iniziale, “Il vero lusso è la povertà”, introduce un’idea provocatoria: la povertà è vista come un’opportunità per sognare e ambire, mentre il lusso, in questo contesto, sembra vuoto e privo di significato.
Il testo si muove tra riflessioni personali e critiche sociali. Da una parte, mette in luce l’ipocrisia di ciò che viene detto a tavola, lontano dalle conversazioni pubbliche più corrette. C’è un accenno alla condizione maschile nel contesto moderno, dove il “maschio etero bianco” si sente in crisi di fronte ai cambiamenti sociali, come l’emancipazione delle donne e la crescente consapevolezza della diversità. Questo cambiamento sembra disorientare chi è legato a valori tradizionali, facendo emergere un senso di nostalgia per “i bei tempi di mamma e papà”.
La canzone fa inoltre satira sull’idea romantica della vita semplice e bucolica, spesso idealizzata da chi vive in città, ma che raramente viene realmente abbracciata. L’autore mette in evidenza l’incoerenza di chi esalta la vita di campagna ma non è disposto a viverla.
Il tema dell’amore, che ritorna più volte nel ritornello, è trattato con cinismo. Nonostante sia sempre presente nei discorsi, nelle canzoni e nelle aspirazioni, sembra che l’amore vero sia difficile da trovare. La ripetizione del verso “Amore qui non ce n’è” sottolinea la sensazione di vuoto e la disillusione. L’amore viene ridotto a cose superficiali come la droga, la moda, il calcio e il sesso, ma alla fine l’autore si chiede: “Ma poi l’amore dov’è?“.
Il brano critica la superficialità della società moderna, la perdita di valori autentici e l’illusione dell’amore, che sembra sempre sfuggire in un mondo in cui dominano materialismo e ipocrisia.