Streaming di Cesare Cremonini: testo e significato della canzone
Testo e significato della canzone “Streaming” di Cesare Cremonini, sul dualismo tra la fragilità delle emozioni e la loro immortalità nell’animo umano
Streaming è una canzone di Cesare Cremonini tratta dal disco “Alaska Baby“, disponibile dal 29 novembre 2024. Il brano è prodotto dallo stesso Cremonini insieme ad Alessandra De Crescenzo e Alessio Natalizia. A seguire potete ascoltare il pezzo, leggere testo e significato.
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Il testo di Streaming
Ecco il testo di “Streaming” di Cesare Cremonini.
Chi l’ha detto che non ce la fai a sfiorare il cielo con le dita?
Magari un giorno mi vuoi portare con te
La distanza è tutto ciò che hai
Come l’arbitro in una partita
O forse è il mondo che gira senza un perchéChe gira e poi mi sveglio e non so le parole
Ricordo soltanto il tuo nome
Che avevi il profumo di un fiore, di un fiore tra le lenzuolaE tu stasera dove sei?
Sei nei pensieri miei
E non lo sai che mi uccidi
Ma non ti accorgi che tu
Sei una poesia nello streaming
Sei una poesia nello streaming
Streaming
StreamingNoi siamo satelliti, sinergici, la luna che muove gli oceani
I campi magnetici, ideteci, come numeri angelici
Gemini, gemini, le cose più belle le meriti
Guarda le Pleiadi, dirette dei medici, Roma dei dodici CesariStasera dove sei?
Sei nei pensieri miei
E non lo sai che mi uccidi
Ma non ti accorgi che tu
Sei una poesia nello streaming
Sei una poesia nello streaming
Streaming
Streaming(Non lo sai che mi uccidi)
(Sei una poesia nello streaming)Mi sveglio e non so le parole
Ricordo soltanto il tuo nome
Che avevi il profumo di un fiore, di un fiore tra le lenzuola
E tu stasera dove sei?
Sei nei pensieri miei
E non lo sai che mi uccidi
Ma non ti accorgi che tu
Sei una poesia nello streaming
Sei una poesia nello streaming
Streaming
StreamingChi l’ha detto che non ce la fai? (Streaming)
A sfiorare il cielo con le dita (Streaming)
Magari un giorno mi vuoi portare con te
La distanza è tutto ciò che hai (Streaming)
Come l’arbitro in una partita (Streaming)
O forse è il mondo
Che gira senza un perché
Senza un perché (Streaming)
Senza un perché (Streaming)
Senza un perché (Streaming)
Il significato della canzone Streaming
Il brano è una riflessione sull’amore e sulla connessione che, nonostante le distanze fisiche ed emotive, continua a legare due persone in modo profondo e indissolubile. Attraverso immagini poetiche e riferimenti moderni, si racconta la bellezza fragile di un sentimento che persiste nonostante le incertezze.
Il testo si apre con un interrogativo: “Chi l’ha detto che non ce la fai a sfiorare il cielo con le dita?” Questa frase incarna un invito alla speranza, a credere che i sogni e le emozioni possano superare i limiti imposti dalla realtà. Tuttavia, il senso di distanza rimane una costante: “La distanza è tutto ciò che hai, come l’arbitro in una partita.” Qui la distanza è vista come un elemento inevitabile ma fondamentale, che condiziona le dinamiche della relazione.
La protagonista si sveglia confusa, con ricordi frammentati, ma il nome della persona amata resta vivido: “Mi sveglio e non so le parole, ricordo soltanto il tuo nome.” Questo evidenzia quanto l’amore sia radicato nella sua memoria e quanto sia difficile lasciarlo andare, nonostante l’assenza.
L’immagine della persona amata viene idealizzata e contemporaneamente modernizzata, descritta come “una poesia nello streaming.” Questo rappresenta il contrasto tra la profondità dell’amore e il mondo contemporaneo, dove anche i sentimenti più puri si ritrovano immersi nella velocità e superficialità del digitale.
Il brano usa riferimenti cosmici e mitologici per sottolineare la connessione speciale tra i due: “Noi siamo satelliti, sinergici, la luna che muove gli oceani.” Questi simboli evocano la forza naturale e inarrestabile del loro legame, che sfida il tempo e lo spazio, simile a fenomeni universali come i campi magnetici o le costellazioni.
Nonostante questa intensità, permane una sensazione di perdita e mancanza, espressa nella domanda ricorrente: “E tu stasera dove sei? Sei nei pensieri miei.” La ripetizione riflette la costante presenza dell’altro nella mente, anche quando la connessione sembra essersi interrotta.
In sintesi, il brano esplora il dualismo tra la fragilità delle emozioni e la loro immortalità nell’animo umano. L’amore è percepito come un’esperienza trascendentale, ma al tempo stesso intrappolata nelle complessità e nelle distanze della vita moderna, evocando un senso di struggimento e nostalgia.