Come il pane, Gazzelle: testo e significato della canzone
Testo e significato della canzone “Come il pane” di Gazzelle incentrato sull’osservare ciò che ci circonda tra nostalgia e accettazione
Come il pane è il nuovo singolo di Gazzelle in radio e in digitale dal 29 novembre, prodotto da Federico Nardelli, che ormai da anni accompagna l’artista nella creazione delle sue canzoni.
Un pezzo che parla di tutte le bugie che ci raccontiamo per fare finta di stare bene anche quando non è così, per paura di spostare le cose e non creare disordine. Alla fine succede comunque: le cose si spostano, le persone pure, e noi ci proteggiamo come possiamo. Ecco le parole del cantautore:
“Stavo lavorando a questa canzone, senza saperlo, da tutta la vita. Dicono che il dolore alla fine serva sempre. Io non lo so se serve, ma so che ogni tanto guardo il cielo e mi sento così, come questa canzone al minuto ‘2.40’”
Non solo nuova musica, Gazzelle ha anche in programma due importanti e speciali eventi per l’estate del 2025: il 7 giugno al CIRCO MASSIMO di Roma e il 22 giugno allo STADIO SAN SIRO di Milano.
CLICCA QUI PER ASCOLTARE “COME IL PANE” DI GAZZELLE SU YOUTUBE.
Il testo di Come il pane
Ecco il testo di “Come il pane” di Gazzelle.
Ogni tanto guardo il cielo
Ogni tanto sembra lui che guarda me
E mi nascondo nella metro
Mi nascondo sotto l’albero più grande che ci sia
Ogni tanto guardo te
Che hai due occhi come il mare
Troppo pieni da svuotare
Ma adessoMa adesso non c’è niente che cambierei
Ed ogni sbaglio lo rifarei
Ed ogni notte io dormirei
Accanto ai tuoi occhi lucidi
Ma poi di nuovo non capirei
E tu diresti che è tutto okay
E io farei ancora finta di stare bene comunque
ComunqueOgni tanto guardo il mondo
Quanti artisti pronti a vendersi per poco cash
Non capisco fino in fondo
Quanto valgono i miei sogni e quanto in generalе valgo io
Ogni tanto guardo te
Che hai due occhi comе il pane
Troppo buoni da sprecare
Ma adessoMa adesso non c’è niente che cambierei
Ed ogni sbaglio lo rifarei
Ed ogni notte io dormirei
Accanto ai tuoi occhi lucidi
Ma poi di nuovo non capirei
E tu diresti che è tutto okay
E io farei ancora finta di stare bene comunque
ComunquePa-ra-pa-pa-pa-ra-pa-ra
Pa-ra-pa-pa-pa-ra-pa-ra-pa-pa-pa-raMa adesso non c’è niente che cambierei
Ed ogni sbaglio lo rifarei
Ed ogni notte io dormirei
Accanto ai tuoi occhi lucidi
Ma poi di nuovo non capirei
E tu diresti che è tutto okay
E io farei ancora finta di stare bene comunque
ComunqueComunque, comunque, comunque
Il significato della canzone Come il pane
Il brano esprime un intreccio di emozioni complesse: nostalgia, accettazione e un senso di irrisolto. L’autore riflette su ciò che lo circonda, trovando conforto in momenti di osservazione e connessione, come quando dice “Ogni tanto guardo il cielo / Ogni tanto sembra lui che guarda me.” Questi attimi di contemplazione si alternano alla ricerca di rifugio, che può essere un luogo fisico, come la metro o un grande albero, ma anche una persona che diventa un punto di riferimento: “Ogni tanto guardo te / Che hai due occhi come il mare, troppo pieni da svuotare.”
Nonostante le difficoltà, c’è un’accettazione profonda del proprio percorso, con la consapevolezza che anche gli errori hanno contribuito a definire chi è: “Ma adesso non c’è niente che cambierei / Ed ogni sbaglio lo rifarei.” Tuttavia, il rapporto con l’altro è intriso di ambivalenza: pur desiderando vicinanza, l’incomprensione persiste, e si finisce per fingere che tutto vada bene: “E tu diresti che è tutto okay / E io farei ancora finta di stare bene comunque.”
Osserva anche il mondo esterno, critico verso chi compromette i propri valori per guadagno facile, e si interroga sul proprio valore e sui suoi sogni: “Quanti artisti pronti a vendersi per poco cash / Non capisco fino in fondo quanto valgono i miei sogni.” Questa incertezza si lega alla vulnerabilità della persona amata, descritta con dolcezza come “due occhi come il pane, troppo buoni da sprecare.” Il pezzo trasmette quindi un equilibrio delicato tra l’accettazione del presente e il peso delle emozioni non risolte, lasciando spazio a una malinconica serenità.