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Estraneo, Lazza e Guè: testo e significato della canzone

La distanza emotiva e l’alienazione nel brano “Estraneo” di Lazza e Guè: testo e significato della canzone dall’album “Locura”

20 Settembre 2024 03:33

Estraneo è una canzone di Lazza con il featuring di Guè tratto dall’album “Locura” e prodotto da Drillionaire. Qui sotto, a seguire, potete ascoltare il brano, leggere testo e significato.

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Il testo di Estraneo

Ecco il testo della canzone “Estraneo”.

Ero solo un kid come tanti
Conosco la street come un Garmin
Ma starò in una suite fino a tardi
Qui coi miei drammi, piccoli e grandi
Non farmi così, che non parli
Sennò starò lì a dilungarmi
Sei solo una B come Cardi
Strip per ‘sto party, chic per scoparti
Dimmi perché stai zitta
Giuro, non so chi pensi che io sia
Ma so che eri convinta
Che io fossi una bella compagnia
Però tu la vuoi vinta
Forse credi che mi importasse di
Vedere che fai finta
Di scappare via sopra a un Classe G

Ma so che non è così, dimmi la verità
Mi sembra tutto un film come in America
Dimmi che è l’ultima, io sono al limite
Come una canzone mia di un paio di anni fa nelle classifiche

È colpa mia
Se cеrte volte agli occhi tuoi io sembro un еstraneo
E non so come venirne fuori, sì, come Excalibur
Due lame in tasca, però mai dalla parte del manico
Mi manda in panico
Che compagnia speri di farmi, io rido quando poi tutti piangono
Dopo uno sbaglio ne farò un altro, ancora un rendez-vous
Ti vorrei, ti vorrei, ti vorrei solo per un altro po’
Ma sono all’angolo (G-U-È)

Ti vorrei (Ah-ah)
In rewind come Vasco, poi schiaccio il tasto “replay” (Wow)
Puro cashmere, no Lana Del Rey (Ah-ah)
Un po’ di cash non farà di te un rey (Nah)
In mezzo a gente che non pensa, agisce
E la città che non ti ama, tradisce
Sarà l’ultimo ballo se stanotte non torno
Fissando la notte si trasforma nel giorno (Huh)
A nostro agio in questa ipocrisia
Lei vuole stare nel mio iPhone come la Polizia (Bleh)
Ah, non aggiusti questa luna storta
Litighiamo a New York, colpe nella vodka (Huh)
Voglio fare l’amore mentre fuori è guerra (Huh)
Oggi Cortez, sex al Costez (Yeah)
Ero al trentesimo piano [?] (Ah-ah)
Si occupava lei delle skin care

Gamberi blu nelle linguine
Labbra sotto l’inguine (Huh) quando sta per venire (Ah)
Può bagnarmi, submariner
In caso di lacrime, il cuore impermeabile (Splash)
Piangerò solo fino a domani (Ah-ah)
Poi farò un exchange come Armani (Seh, seh, seh)
Niente è per sempre, a parte questo flow (Flow)
Sono arrivato fino a Forbes

È colpa mia
Se certe volte agli occhi tuoi io sembro un estraneo
E non so come venirne fuori, sì, come Excalibur
Due lame in tasca, però mai dalla parte del manico
Mi manda in panico
Che compagnia speri di farmi, io rido quando poi tutti piangono
Dopo uno sbaglio ne farò un altro, ancora un rendez-vous
Ti vorrei, ti vorrei, ti vorrei solo per un altro po’
Ma sono all’angolo

Il significato della canzone Estraneo

La canzone “Estraneo” di Lazza e Guè affronta temi come l’alienazione, l’incomprensione nelle relazioni e la difficoltà di comunicare emozioni autentiche. I due artisti riflettono su come il successo e la vita frenetica abbiano influenzato il loro modo di rapportarsi con le persone, creando una sensazione di distacco e solitudine.

Lazza apre il brano ricordando il suo passato e come la sua esperienza nella strada lo abbia formato:

“Ero solo un kid come tanti / Conosco la street come un Garmin”

Questo riferimento alla sua familiarità con la “street” suggerisce che, nonostante il successo, porta ancora con sé le esperienze di difficoltà e crescita che l’hanno plasmato.

Tuttavia, nella sua relazione, c’è un evidente distacco. Lazza si rende conto che la persona con cui è coinvolto non lo conosce realmente:

“Giuro, non so chi pensi che io sia / Ma so che eri convinta / Che io fossi una bella compagnia”

C’è qui una nota di delusione, poiché sente che l’altra persona ha una percezione sbagliata di lui, immaginando una connessione che in realtà non esiste.

L’idea di sentirsi estraneo anche agli occhi di chi dovrebbe conoscerlo meglio è centrale nel ritornello:

“È colpa mia / Se certe volte agli occhi tuoi io sembro un estraneo”

Lazza riflette sulla sua incapacità di colmare questo vuoto, sentendosi bloccato in una situazione in cui non riesce a essere veramente se stesso o a costruire un legame profondo.

Il tema del conflitto interiore è rafforzato dalla metafora di Excalibur:

“E non so come venirne fuori, sì, come Excalibur / Due lame in tasca, però mai dalla parte del manico”

Qui Lazza si paragona alla famosa spada leggendaria, intrappolata nella roccia, incapace di essere estratta e usata correttamente. Anche lui sente di avere il potenziale per risolvere i suoi problemi, ma non riesce a trovare la forza o il modo giusto per farlo. O si opta per quello sbagliato.

Si aggiunge un ulteriore strato di riflessione sulla superficialità delle relazioni moderne e l’ipocrisia della società:

“A nostro agio in questa ipocrisia / Lei vuole stare nel mio iPhone come la Polizia”

Evidenzia come, anche nel contesto del successo e del lusso, ci sia sempre una ricerca di controllo e una mancanza di fiducia autentica.

Il brano termina con un sentimento di rassegnazione, ma anche di desiderio di prolungare la connessione, nonostante la consapevolezza che le cose non stanno funzionando:

“Ti vorrei, ti vorrei, ti vorrei solo per un altro po’ / Ma sono all’angolo”

Questa frase esprime il desiderio di tenere in piedi la relazione per un altro breve momento, pur sapendo di essere intrappolato e senza via d’uscita. Il pezzo parla di come il successo, la fama e le complicazioni della vita abbiano reso difficili le relazioni personali, lasciando Lazza e Guè intrappolati in una sensazione di distanza emotiva e alienazione.

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