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Mezze verità, Lazza feat. Kid Yugi: testo e significato della canzone

Testo e significato di Mezze verità di Lazza e Kid Yugi sulla lotta interiore tra passato e presente, tra immagine pubblica e quella privata

20 Settembre 2024 12:41

Mezze verità è una canzone di Lazza con il featuring di Kid Yugi e 13sima traccia dell’album “Locura”, uscito il 20 settembre 2024. Qui sotto potete ascoltare il brano, prodotto da Drillionaire, Low Kidd & Luca Faraone, leggere testo e significato.

CLICCA QUI PER ASCOLTARE “MEZZE VERITA'” DI LAZZA E KID YUGI.

Il testo di Mezze verità

Ecco il testo di Mezze verità.

Ehi

Ti domandavi se un domani torneremo polvere
Mi chiedi cose a cui non saprò mai rispondere
Stavo leggendo l’ora sopra un quarto di milione
Di me sai due canzoni, c’è tanto di migliore
Vogliono la mia sete, vogliono la mia fame
Quando giuravi fede, mi sembravi bluffare
Poco confidenziale, autoreferenziale
Corsia preferenziale, auto presidenziale
Ricordo ero un bambino con le macchie sui vestiti
Guardavo quei graffiti
Probabilmente quelli come me si sono estinti
Magari non ne sono più esistiti
Finiti nel girone dei convinti, ma mai degli sconfitti
Dovresti ringraziarmi se respiri
Oggi che parlano di me sui siti
Oltre che a bianco e nero, vedo rosso come se fossimo usciti
Dal prossimo episodio di Sin City

Se muoio, mi amano
Se sopravvivo, no
Sto in fondo a un baratro
O su un patibolo
Però tu credimi
Le cose cambiano
Se avrò dei debiti
Li avrò solo col diavolo

Fai del bene e dimentica
Fai del male e ricordalo
Vogliono la mia identità
Chiediti se mi importa o no
So che qua i muri parlano
Dovrai scegliere se fidarti e
Quando diranno mezze verità
Dimmi che cosa penserai di me

È Cyrano, l’apostrofo rosa che non ti dirò
Passerò una stagione all’inferno come Rimbaud
Quando mi autodistruggerò e rimarrò un nome su borderò
Un carillon che suona un motivetto un po’ retrò
Ma io sono qui nonostante tutto
Io sono qui, immerso in questo spleen
Manco più la droga e il sesso sono il giusto sprint
In un mondo un po’ così, un po’ nazista, un po’ naïf
Ogni tradimento si ripete in loop come una GIF
Perché mi acceleri il cuore come un tiro di speed
Finché saranno mezze verità tutti i tuoi “sì”
Ti ho dedicato mille pezzi, mille versi, mille pianti senza averti qui
Ma non tornare mai, mi va bene così
Ti scordo sabato e ti penso lunedì
Ricordo: avevi la frangetta di Amélie, io fatto di MD
Ero solo uno skip, uno street kid, perso nel mio trip
Voltiamo pagina, cambiamo PIN
Mo’ mi assillano i flash di tutti gli istanti precisi
I tuoi occhi belli e tristi in quel taxi a Parigi
Li ho rivisti il mese dopo nel blu del Tamigi
In tutti i pomeriggi grigi e i momenti di crisi
E mi chiedevo se un domani torneremo polvere
Ora che ho i riflettori addosso e non mi posso più nascondere
Stavo contando i secondi sul mio primo Rolex
Che le peggiori distanze le misuriamo in ore

Se muoio, mi amano
Se sopravvivo, no
Sto in fondo a un baratro
O su un patibolo
Però tu credimi
Le cose cambiano
Se avrò dei debiti
Li avrò solo col diavolo

Fai del bene e dimentica
Fai del male e ricordalo
Vogliono la mia identità
Chiediti se mi importa o no
So che qua i muri parlano
Dovrai scegliere se fidarti e
Quando diranno mezze verità
Dimmi che cosa penserai di me

Il significato della canzone Mezze verità

Il brano “Mezze verità” di Lazza vede al centro temi di identità, solitudine, vulnerabilità e il peso del successo, accompagnati dalla sensazione di essere osservato e giudicato. L’artista riflette sulla sua vita, i suoi errori e le relazioni, con un tono malinconico e riflessivo.

All’inizio, si pone una domanda esistenziale: “Ti domandavi se un domani torneremo polvere“, indicando una riflessione sul significato della vita e l’inevitabilità della fine. L’incertezza domina, poiché confessa di non avere risposte: “Mi chiedi cose a cui non saprò mai rispondere”. Questo sentimento si accompagna alla consapevolezza del successo materiale, come quando menziona il suo orologio costoso: “Stavo leggendo l’ora sopra un quarto di milione”, ma riconosce che nonostante la fama, la sua vera essenza rimane incompresa: “Di me sai due canzoni, c’è tanto di migliore”.

L’artista esprime un forte senso di disillusione verso le relazioni umane, soprattutto quando riflette sulla fedeltà e l’onestà: “Quando giuravi fede, mi sembravi bluffare“. Questa sfiducia è accompagnata dal ricordo di un passato più semplice, ma forse più autentico: “Ricordo ero un bambino con le macchie sui vestiti“. È consapevole di essere cambiato, tanto da sentirsi parte di un gruppo ormai estinto o in via di estinzione: “Probabilmente quelli come me si sono estinti”.

Il ritornello tocca uno dei temi centrali della canzone: l’oscillazione tra amore e odio a seconda delle circostanze. “Se muoio, mi amano / Se sopravvivo, no” suggerisce che il riconoscimento spesso arriva solo dopo la morte, mentre in vita si affronta l’indifferenza o il disprezzo. L’idea di debiti è simbolica: “Se avrò dei debiti / Li avrò solo col diavolo“, alludendo al prezzo del successo o alle scelte morali compromesse.

C’è anche una forte tensione tra verità e menzogna. L’artista sa che “qua i muri parlano”, un riferimento al fatto che le voci e le dicerie circolano, e invita l’interlocutore a fidarsi con cautela: “Dovrai scegliere se fidarti e / Quando diranno mezze verità“. È una riflessione sulla difficoltà di capire chi è veramente lui in mezzo a tutto ciò che si dice su di lui.

Infine, la canzone si chiude con una nota di malinconia e rimpianto per una relazione passata, forse mai veramente compresa o realizzata: “Ti ho dedicato mille pezzi, mille versi, mille pianti senza averti qui / Ma non tornare mai, mi va bene così“. Anche se c’è dolore, c’è anche la consapevolezza che le cose sono cambiate, che non è più possibile tornare indietro, ma rimangono vivi i ricordi di quei momenti: “I tuoi occhi belli e tristi in quel taxi a Parigi“.

In conclusione, il pezzo riflette una lotta interiore tra passato e presente, tra l’immagine pubblica e quella privata, e tra verità e menzogna, con un senso di disillusione verso il mondo e le relazioni, ma anche un’inevitabile accettazione del cambiamento.

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