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Ragazzo mio di Luigi Tenco: leggi il testo e scopri il significato della canzone

Il testo completo della canzone Ragazzo mio di Luigi Tenco. Scopri il significato del brano musicale e ascolta la canzone

9 Febbraio 2024 18:52

Ragazzo mio di Luigi Tenco è tra le canzoni più amate di uno dei cantautori più rappresentantivi della ‘scuola genovese’ e che ha indissolubilmente legato il suo nome a Sanremo, visto che fu trovato morto in un albergo della città durante il Festival del 1967. Il brano Ragazzo mio è di 3 anni prima e ha avuto molte reinterpretazioni negli anni. Diversi gli artisti che l’hanno inciso, tra cui Nicola Di Bari nel 1971, Mango nel 2008 e Loredana Bertè nel 1984 con un arrangiamento di Ivano Fossati.

Il testo di Ragazzo mio

Il brano, scritto da Luigi Tenco, è stato pubblicato per la prima volta nel 1964 per la casa discografica Jolly come lato A di un singolo, prima di essere inserito come traccia nell’album Luigi Tenco del 1965. Quando fu pubblicato il brano, Tenco aveva 26 anni. Qui puoi ascoltare la canzone Ragazzo Mio.

Ragazzo mio, un giorno ti diranno che tuo padre
Aveva per la testa grandi idee
Ma in fondo, poi non ha concluso niente

Non devi credere, no, vogliono far di te
Un uomo piccolo, una barca senza vela
Ma tu non credere, no, che appena s’alza il mare
Gli uomini senza idee, per primi vanno a fondo

Ragazzo mio, un giorno i tuoi amici ti diranno
Che basterà trovare un grande amore
E poi voltar le spalle a tutto il mondo, no

No, non credere, no, non metterti a sognare
Lontane isole che non esistono
Non devi credere, ma se vuoi amar l’amore
Tu non gli chiedere quello che non può dare

Ragazzo mio, un giorno sentirai dir dalla gente
Che al mondo stanno bene solo quelli
Che passano la vita a non far niente, no

No, non credere, no, non essere anche tu
Un acchiappanuvole che sogna di arrivare
Non devi credere, no, no, no, no, non invidiare chi
Vive lottando invano col mondo di domani

Il significato della canzone Ragazzo mio

Il brano si presenta come una lettera piuttosto ‘cruda’ e realistica indirizzata a un ipotetico figlio da parte di un padre disilluso che invita il ragazzo a non “sognare lontane isole che non esistono” in amore, che non basta trovare quello, così come lo esorta a non dare retta alle ‘sirene’ che predicano una vita di successo senza impegno (“Non essere anche tu un acchiappanuvole che sogna di arrivare […] Non invidiare chi vive lottando invano col mondo di domani“). Una lettera a un ragazzo che suoma come una lettera a se stesso e nella quale si ritrovano i temi cari al cantautore. Anche quel passaggio amaro sull’amore (“Non devi credere, ma se vuoi amar l’amore/Tu non gli chiedere quello che non può dare“) sembra evocare, col senno di poi, le relazioni difficili e tormentate che la ‘vulgata’ gli attribuisce.

Per molti, Ragazzo mio è una sorta di ‘testamento spirituale’ di Tenco, nella quale si ritrovano, come detto, le costanti della sua scrittura. Stando a un libro pubblicato nel 2013 (Le ombre del silenzio. Suicidio o delitto? Controinchiesta sulla morte di Luigi Tenco, di Nicola Guarneri e Pasquale Ragone), il brano Ragazzo mio sarebbe stato dedicato ad Alessandro Grassi, figlio di Roy, un amico del cantautore.

 

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