Buttalo via, Mina: testo e significato della canzone
Testo e significato della canzone “Buttalo via” di Mina, con testo e musica di Francesco Gabbani sulla difficoltà di lasciare ciò a cui siamo legati
Da venerdì 1 novembre è disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali Buttalo Via, il nuovo singolo di Mina. Il brano (con testo e musica di Francesco Gabbani) anticipa l’atteso album d’inediti in uscita il 22 novembre. Mina gioca con i generi e gli stili musicali e continua a ricordarci fino a che punto il talento e la libertà siano importanti per affermare la nostra identità.
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Nel video una straordinaria performance del ballerino Tommaso Stanzani.
Il testo di Buttalo via
Ecco il testo di Buttalo via di Mina.
Adesso che, adesso che è impossibile
Che scivolino tutte via le abitudini
Che tracciano una scia,
sul suo vivere instabile che punti fermi non haSopra un’altalena che ora mena e poi ti bacerà
E’ inutile intuire già il cambio di andamento
Se la parte buona è credere
Sia migliore il sapore di quello che ancora non c’èTi basta un soffio di vita chiuso in mano
Pronto da gettare lontano, per sempre
Ovunque tu sia, stringilo ancora
E curalo per ora, fino a quando senti che è giunto
il momento di buttarlo via, buttalo via
Via, via, lontano, via, via, via, viaVia…
Sopra un’altalena che ora mena e poi ti bacerà
E’ inutile intuire già il cambio di andamento
Se la parte buona è credere
Sia migliore il sapore di quello che ancora non c’èTi basta un soffio di vita chiuso in mano
Pronto da gettare lontano, per sempre
Ovunque tu sia, stringilo ancora
E curalo per ora, fino a quando senti che è giunto
il momento di buttarlo via, buttalo via
Via, via, lontano, via, via, via, viafino a quando senti che è giunto
il momento di buttarlo via, buttalo via
Via, via, lontano, via, via, via, via
Il significato della canzone Buttalo via
Questo pezzo riflette su quanto sia difficile lasciar andare le abitudini e le cose a cui siamo legati, anche se sappiamo che potrebbero non essere più adatte alla nostra vita. Il protagonista descrive un’esistenza instabile, senza certezze: “sul suo vivere instabile che punti fermi non ha”, come fosse su un’altalena, tra momenti dolci e amari, dove l’alternanza tra alti e bassi è inevitabile: “Sopra un’altalena che ora mena e poi ti bacerà”.
C’è una lotta interiore tra il voler anticipare un cambiamento e la fiducia che “la parte buona è credere”, ossia che ci sia qualcosa di migliore in ciò che ancora non conosciamo. Questo desiderio di qualcosa di nuovo si manifesta nel simbolo di un “soffio di vita” tenuto tra le mani, pronto a essere lasciato andare: “Ti basta un soffio di vita chiuso in mano / Pronto da gettare lontano, per sempre”.
Il pezzo parla dell’importanza di custodire quel soffio di vita finché non si è pronti a lasciarlo andare definitivamente, un invito a non aver paura del cambiamento: “Ovunque tu sia, stringilo ancora / E curalo per ora, fino a quando senti che è giunto / il momento di buttarlo via”. Il ripetuto “via, via, lontano” rappresenta infine il processo di rilascio e distacco, quando si sente che è giusto e inevitabile lasciare che le cose vadano.