Piccolo, Naska: testo e significato della canzone
Testo e significato della canzone “Piccolo” di Naska, incentrata sul tema della solitudine e del bisogno di connessione con gli altri.
Piccolo è una canzone di Naska tratta dall’album “The Freak Show”, disponibile dall’11 ottobre 2024. Qui sotto potete ascoltare il brano, prodotto da Edlin & Renzo Stone, insieme a testo e significato del pezzo.
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Il testo di Piccolo di Naska
Ecco il testo di “Piccolo” di Naska.
Lo capisco che è già tardi
Che domani hai mille sbatti
Che mi hai già fatto un favore a passare da me
Ho imparato a fare l’uomo
Anche quando non lo ero
Ma non ho imparato a stare solo come fai te
E la notte mi fa tanta paura
E lo so che è un po’ strano detto da me
È un altro attacco di panico
Dici non è nulla e che non moriròMa resta qui ancora un po’
Ancora un po’
Non sai a me quanto costa dirtelo
So che dirai no
E io mi sentirò così piccoloQuanto è bella l’alba
Mi ricorda che non dormo e c’ho sonno
E rispondo sì buongiorno anche a te
E mi lavo questa faccia
Così poi non sembro un morto
La chiamate di mia mamma sullo schermo ancora sporcoTienimi mentre sprofondo
Insegnami a stare al mondo
Come riesci a fare te
Prima che mi mangi il mostro
O che mi ammazzi da solo
E’ patetico lo soMa resta qui ancora un po’
Ancora un po’
Non sai a me quanto costa dirtelo
So che dirai no
Che dirai no
E che le cose prima o poi finisconoE mi urlerai “Basta, è tutto nella tua testa”
Staresti meglio senza quello che hai in tasca
E hai ragione lo so, e io mi sentirò così piccoloE dimmi una bugia, tanto non lo saprò
Finché non mi addormento resta qui ancora un po’
Ancora un po’ un po’Non sai a me quanto costa dirtelo
So che dirai no
Che dirai no
E che le cose prima o poi finiscono
E mi urlerai “Basta, è tutto nella tua testa”
Staresti meglio senza quello che hai in tasca
E hai ragione lo so, e io mi sentirò così piccolo
Così piccolo, così piccolo
Il significato della canzone Piccolo di Naska
La canzone “Piccolo” di Naska parla di vulnerabilità emotiva, solitudine e la difficoltà di chiedere aiuto, temi che emergono in un momento di fragilità personale. Il protagonista riconosce che è “già tardi” e che l’altra persona ha fatto uno sforzo a passare da lui, ma nonostante questo, esprime il suo bisogno di compagnia. Dice infatti: “Ma resta qui ancora un po’, non sai a me quanto costa dirtelo” (Ma resta qui ancora un po’, non sai quanto mi costa chiedertelo), rivelando quanto sia difficile per lui chiedere supporto, anche se sa che l’altra persona probabilmente dirà di no.
La solitudine sembra essere un peso che il protagonista non riesce a gestire, a differenza della persona a cui si rivolge: “Ho imparato a fare l’uomo, anche quando non lo ero, ma non ho imparato a stare solo come fai te”. Questo mostra un contrasto tra il suo senso di responsabilità e la sua incapacità di affrontare la solitudine.
La notte e l’insonnia peggiorano i suoi sentimenti, rendendo tutto più pesante: “Quanto è bella l’alba, mi ricorda che non dormo e c’ho sonno“. L’idea che la notte porti attacchi di panico, e che l’altra persona cerchi di rassicurarlo dicendogli “non morirò”, fa emergere quanto sia forte il suo stato di ansia.
C’è anche un riferimento al mostro interiore, una metafora della depressione o della paura che lo consuma: “Tienimi mentre sprofondo, insegnami a stare al mondo… prima che mi mangi il mostro o che mi ammazzi da solo”. Questa frase suggerisce una disperata richiesta di aiuto, di essere salvato da se stesso.
Infine, la rassegnazione emerge nel riconoscimento che le cose finiscono: “So che dirai no, che le cose prima o poi finiscono”. Nonostante il suo desiderio di non essere lasciato solo, c’è una consapevolezza che la fine è inevitabile, e che rimarrà solo con le sue paure.
In sintesi, il brano esplora il tema della solitudine, del bisogno di connessione, e della difficoltà di esprimere la propria fragilità emotiva, anche se tutto sembra inevitabilmente destinato a finire.