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Amaro, Pinguini Tattici Nucleari: testo e significato della canzone

Testo e significato di “Amaro” dei Pinguini Tattici Nucleari: la canzone è un’ode malinconica all’amore che è stato

6 Dicembre 2024 00:34

Amaro è una ballad dei Pinguini Tattici Nucleari tratta dal loro album “Hello World“, pubblicato il 6 dicembre 2024. A seguire potete ascoltare il brano, leggere testo e significato della canzone.

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Il testo di Amaro dei Pinguini Tattici Nucleari

Imparerò a dormire qui da solo
Avere i giorni storti e non dirtelo più
Annaffierò i tuoi fiori, te lo giuro
So che moriranno se non ci sei tu

Imparerò a non salire su tutti i treni
Perché perderne alcuni fa bene ai pensieri
Dirò dei No a chi verrà dopo di te
Mi amerà ma nella tua ombra, baby

Che vuoi che dica ora
Che potevamo essere una frase scritta sopra alle lenzuola
Ma dai, mi servirà un amaro per far passare l’amaro in bocca

Ma basta che mi pensi quando fuori piove
So che sei lontana però non mi importa dove
arriverò
Per farti compagnia
Io porto il vino e un po’ di nostalgia

Noi che ci amavamo come due bibliotecari
Di notte scavalcando gli skatepark abbandonati
Ora lo ci penso mentre parti
Che dovrò imparare a disimpararti

Ci proverò a non cercare più i tuoi passi
Ma tu eri casa ovunque mi trovassi
Imparerò che è impossibile salvarsi
Per chi passa una vita ad autosabotarsi

Io, che vuoi che dica ora
Che immaginavo che avremmo litigato per portare i bimbi a scuola
ma dai mi servirà un amaro per far passare l’amaro in bocca

Ma basta che mi pensi quando fuori piove
So che sei lontana però non mi importa dove
arriverò
Per farti compagnia
Io porto il vino e un po’ di nostalgia

Noi che ci amavamo come due bibliotecari
Di notte scavalcando gli skatepark abbandonati
Ora lo ci penso mentre parti
Che dovrò imparare a disimpararti

Facciamo un brindisi al passato
Io non dimentico che mi hai salvato
Mi servirà un amaro per stare lontano
Non chiedermi Scappiamo ancora
Mi servirà un amaro per far passare l’amaro in bocca

Ma basta che mi pensi quando fuori piove
So che sei lontana però non mi importa dove
arriverò
Per farti compagnia
Io porto il vino e un po’ di nostalgia

Noi che ci amavamo come due bibliotecari
Di notte scavalcando gli skatepark abbandonati
Ora lo ci penso mentre parti
Che dovrò imparare a disimpararti

Il significato della canzone Amaro dei Pinguini Tattici Nucleari

Questa canzone è un viaggio emotivo che esplora la difficoltà di superare una relazione finita e l’amore profondo che lascia un segno indelebile. Il narratore si trova di fronte alla sfida di imparare a vivere senza l’altra persona, accettando la solitudine e cercando di ricostruire una quotidianità: “Imparerò a dormire qui da solo, avere i giorni storti e non dirtelo più“. Questa frase riflette il bisogno di adattarsi alla perdita, ma anche il dolore che questo processo comporta.

L’immagine dei fiori da annaffiare diventa simbolica: rappresentano qualcosa che appartiene all’altra persona, ma che il protagonista sente il dovere di preservare: “Annaffierò i tuoi fiori, te lo giuro, so che moriranno se non ci sei tu“. È un modo per mantenere viva una connessione, anche quando la presenza fisica è svanita.

Il testo parla anche del tentativo di mettere confini e imparare a dire di no a nuove relazioni: “Dirò dei No a chi verrà dopo di te, mi amerà ma nella tua ombra, baby“. Qui emerge la consapevolezza che l’amore passato influenzerà inevitabilmente il futuro, lasciando una traccia che non si può cancellare.

Il dolore viene affrontato con un mix di rassegnazione e ironia, come nella metafora dell’amaro: “Mi servirà un amaro per far passare l’amaro in bocca“. L’uso di questa immagine evidenzia la difficoltà di superare il peso emotivo, ma anche il tentativo di alleviarlo con piccoli gesti quotidiani.

La nostalgia si intreccia con i ricordi condivisi: “Noi che ci amavamo come due bibliotecari, di notte scavalcando gli skatepark abbandonati“. Questo contrasto tra il tenero e il ribelle racconta un legame unico e irripetibile. Tuttavia, il narratore sa che deve “imparare a disimpararti”, un’espressione che racchiude la complessità del lasciar andare qualcuno che ha significato tutto.

In definitiva, il testo è un’ode malinconica all’amore che è stato, ma anche un’ammissione della difficoltà di lasciarsi alle spalle chi ci ha salvato e definito: “Facciamo un brindisi al passato, io non dimentico che mi hai salvato”. È il racconto di una lotta interiore tra il voler andare avanti e il desiderio di restare aggrappati a ciò che era.

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