The Voice of Italy, Piero Pelù: “Incredibile che possano esserci punti di contatto col pop della Carrà”
Piero Pelù traccia un primo bilancio sulla sua esperienza di coach a The Voice Of Italy
A Repubblica, Piero Pelù ha voluto affidare le proprie riflessioni sulla partecipazione a The Voice of Italy in cui si è presentato, agli occhi del pubblico di Raidue, sotto l’inedita veste di coach:
Ad essere sincero non lo vivo come uno sdoppiamento, perché quando mi fu proposto ad ottobre scorso di partecipare, io ovviamente ero estremamente scettico perché all’inizio sembrava che potesse essere l’ennesima copia di un talent show coi giudici che devono giudicare, o mettere in piedi dei siparietti con competività, per creare tensione. Poi parlando con gli autori, che sono giovani e nuovi, abbiamo guardato ore ed ore delle edizioni straniere in 52 paesi. Mi sono reso conto che ne usciva un linguaggio nuovo, nonostante sia stato inventato dallo stesso creatore del Grande Fratello, John De Mol. Anzi, credo che abbia cercato di farsi perdonare da quella m…. che ha creato nel mondo col reality. Ho capito che mi lasciava spazio per esprimermi esattamente come interessa a me, e quando ho avuto la certezza condividerlo con gli altri era un valore aggiunto.
Con i colleghi di giuria, il rapporto è splendido: nessun litigio, rivalità esaspearata o antagonismo per la vittoria finale come accade in altri talent show:
Sembra incredibile che possano esserci punti di contatti con la Carrà, la regina del pop, eppure pensato che abbiamo fatto la stessa scuola di teatro, da Orazio Costa, incredibilmente una formazione comune, poi lei è diventata un’icona televisiva, io una bestia da palco. Per quanto riguarda Cocciante, penso al suo primo disco, Mu, che era molto interessante. Poi si è specializzato in canzoni d’amore, ma con questa voce pazzesca. Non mi vorrei sbilanciare ma dopo Demetrio Stratos e Celentano, come voce al terzo posto ci metto lui. Mi diverto, posso essere me stesso, non devo costruirmi nulla intorno ed ho detto: se vengo mi accettate per quello che sono, loro si sono guardati e hanno detto che era proprio quello che volevano.
In questi giorni, Pelù è impegnato nella promozione di Trilogia 1983-1989, Live 2013, la nuova raccolta live che immortala tutta l’energia delle due storiche date del 30 e 31 gennaio all’Alcatraz dove i Litfiba hanno fatto rivivere il repertorio e il sound della celeberrima Trilogia del potere. Piero Pelù e Ghigo Renzulli sono tornati sul palco con i componenti storici della band Gianni Maroccolo al basso e Antonio Aiazzi alle tastiere, oltre alla new entry Luca Martelli alla batteria, per dare nuova vita ai brani contenuti negli album Desaparecido (1985), 17 Re (1986), Litfiba3 (1988) oltre al conclusivo live Pirata (1989). Un’occasione unica per i fan, ma anche per tutti coloro che vorranno scoprire o ritrovare le origini del gruppo. Dopo le anteprime di gennaio a Milano i Litfiba infuocheranno tutta la penisola tra marzo e aprile con il tour che toccherà le principali città italiane.