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Tiromancino: Federico Zampaglione presenta Indagine su un Sentimento

Indagine su un Sentimento è il nuovo album dei Tiromancino in uscita oggi. Federico e Francesco Zampaglione l’hanno raccontato così…

di grazias
pubblicato 18 Marzo 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 20:58

Esce oggi Indagine su un Sentimento, il nuovo disco dei Tiromancino. Dieci le tracce di questo concept album che segna il ritorno alla musica di Federico Zampaglione che, negli ultimi anni, si era dato al cinema regalandoci pellicole a tinte horror.

Sono tornato perché oggi ho trovato un mondo della musica migliore, so che nn lo dice mai nessuno. C’è stato un momento in cui era veramente insostenibile: tutti piangevano per la storia di internet che avrebbe mandato in rovina la discografia. Era un po’ come il grossista di cavalli che piange perché hanno inventato le automobili. Qualsiasi discorso veniva concluso dalla frase: “Ormai ci hanno rovinato!”. Approcciarsi ad un disco con questo piagnisteo di sottofondo, non sarebbe stato possibile per me quindi ho preferito dire basta. I film sono andati bene all’estero, mi sono dedicato a quelli. Qui in Italia mi conoscevano come il cantante romantico, all’estero come regista di film horror e gli faceva strano vedere i miei video e sentire le mie canzoni. Si guardavano stupiti chiedendosi: “Com’è possibile?”.

Passiamo poi a Liberi, il primo singolo che ha lanciato il disco, ottenendo un buon successo di pubblico. Com’è nato?

Liberi è una canzone un po’ strana, è un pezzo che ho scritto in tre minuti così come lo sentite. Una mattina ero nel letto con la chitarra, ho sentito che stava per succedere qualcosa e ho messo in registrazione l’Iphone. Così erano nate anche Due destini e Per me è importante. Liberi è una canzone d’amore ma tratta il tema specifico della libertà. La libertà non è così scontata nelle coppie perché si tende un po’ a chiudersi e rinunciare agli spazi personali per paura che l’altra persona si senta esclusa. Questa tendenza è più una specie di convenzione perché la realtà è un’altra. Questo non vuol dire che io e Claudia viviamo una relazione di coppia “libera”, come è stato scritto sui giornali di gossip dopo l’uscita della canzone. È solo che ad un certo punto diventa che se fai una famiglia devi rinunciare un po’ a tutto, e secondo me davvero non è così. Il messaggio di Liberi è: non abbiate paura di continuare a mantenere quegli spazi, quei momenti per voi, anche se siete in coppia. Quando ti serve stare in una dimensione personale per te, fallo. Ho notato che questa canzone ha dato un segnale alla gente…le persone dicevano: “cazzo, questa cosa è così semplice ma detta così è veramente un bel messaggio che si può usare nella vita!”. Questo per una canzone è il massimo: poter dare un piccolo aiuto alla gente.

Indagine su un Sentimento, come suggerisce il titolo, è un disco molto intimo:

È un modo per riconciliarmi con la mia sfera emotiva. I sentimenti sono messi a rischio in questo momento da noi stessi: spesso siamo messi di fronte a una serie di scadenze. C’è bisogno di tempo, di liberare la mente e metterti a nudo con te stesso per capire cosa vuoi, chi sei. I sentimenti sono qualcosa di estremamente delicato e fragile, dobbiamo proteggerli. Una piccola parte della giornata dovrebbe essere passata a indagare su quello che noi vogliamo salvare del nostro essere. Indagine su un sentimento è un disco molto autobiografico, ho scritto questi pezzi di getto, poi li ho portati da Francesco. Li ho scritti come se parlassi con me stesso, stavo cercando semplicemente di fare chiarezza. I film horror sono stati una componente che mi ha portato da altre parti, poi però c’è il tempo che passa, essere diventato padre…anche il fatto di riapprocciarmi di nuovo alla musica, fa sempre parte della sfera dei sentimenti. Io stavo tutto ricoperto di sangue quando la musica mi ha richiamato a sé, facevo film horror. Ero stato anche in psicanalisi ma non mi erano arrivate le risposte che cercavo. È bello quando capisci che un disco che hai fatto rappresenta un momento importante di snodo. Credo che Indagine su un Sentimento sia l’album dove nei testi mi sono messo più a nudo rispetto a tutti gli altri. Ascoltare questo disco è come leggere un mio diario.

E proprio Francesco Zampaglione sottolinea il motivo per cui i Tiromancino abbiano deciso di porre i sentimenti al centro del loro nuovo disco:

Dovrebbe venire abbastanza istintiva l’idea di capire quello che senti e che sentono le altre persone. Per questo indagare sul sentimento è importante. Nel disco è sempre presente l’aspetto etico e quindi anche quello politico, in un certo senso. Comunque, in altri dischi abbiamo trattato temi sociali e politici, in questo no perché è un concept. C’erano dei pezzi che avevano tematiche diverse, ci piacevano molto ma non sarebbero c’entrate niente qui. C’è una storia, un inizio, uno sviluppo centrale e un finale. C’è una politica dei sentimenti: l’indagine sul sentimento è necessaria altrimenti si fa la fine di Re Lear che, non a caso, è il titolo della traccia che chiude l’album. Abbiamo cercato di non rimanere troppo incastrati in intellettualismi vari. Ci abbiamo messo un annetto a farlo e per noi non è tantissimo, di solito impieghiamo molto più molto a fare musica. Questa volta, però, abbiamo voluto mantenere un atteggiamento un po’ “di pancia”. Io e Federico lavoriamo sempre insieme, ho fatto la musica dei suoi film, abbiamo fatto molti live insieme. Sapendo che lui aveva delle canzoni, gli ho detto: “beh, io non sto a fa niente…se vogliamo farne uscire qualcosa…” (ride)

La voce di Federico sembra molto cambiata rispetto a quella che eravamo abituati ad ascoltare nei suoi brani. Zampaglione ha sottolineato come questa differenza, per lui, non sia un male, anzi:

Sono passati quasi 15 anni dai miei esordi, uno invecchiando tende ad avere la voce sempre un po’ più bassa. Basta sentire i primi dischi di Elton John o Sting per farsene un’idea. E poi ho cantato molto blues in questi anni, anche questo deve aver influito. Faccio quasi fatica a cantare i primi brani dei Tiromancino, forse li dovrò abbassare un po’. Prima, comunque, la mia voce non mi faceva impazzire, la trovavo un po’ troppo acuta. Adesso sento di avere più di un registro vocale e quindi mi sento migliorato.

Io non sono capace di mettermi lì a scrivere una canzone, dice Federico. Se mi fai sedere davanti a un pianoforte e mi dici “Inventati qualcosa”, di sicuro non mi esce nulla. Il suo processo creativo pare essere infatti molto più spontaneo e naturale. Poi, nel disco, c’è quella canzone, Nessuna Razionalità ispirata dal suo maestro Franco Califano. Le circostanze della nascita di questo brano sembrano essere avvolte da un certo alone di mistero…

Quando ho scritto Nessuna Razionalità, Franco era morto da poco e per me era stata una brutta batosta anche perché accadde subito dopo la morte di Lucio Dalla, che era stata un’altra figura importante per la mia musica. Franco mi mancava tantissimo, ero in una casa sul lago di Trevignano e c’era questa atmosfera tipica dei laghi e delle montagne che induce a pensieri malinconici. Avevo comprato un disco antologico di Califano e lo ascoltavo in continuazione. Un giorno mi sono seduto in riva al lago con la chitarra e mi è uscita la canzone. Poi, riascoltandola, mi sono reso conto che nel pezzo c’erano passaggi tipici degli anni Sessanta che non appartengono proprio al mio modo di fare musica. Quindi ho pensato che il maestro avesse voluto suggerirmi da un’altra dimensione degli accordi. È stato qualcosa di strano perché ero suggestionato mentre l’ho fatto, io poi credo in queste cose. È venuta fuori proprio la canzone, testo e melodia insieme.

La quinta traccia del disco è Mai saputo il tuo nome, adattamento del brano Never Knew your Name dei Madness. Dopo aver sentito questo brano in radio, Federico dice di aver accostato e di essersi subito reso conto di volerla ricantare nella nostra lingua. La traccia successiva, invece, ha per titolo In una notte di marzo ed è un duetto con Pierpaolo Capovilla del Teatro degli Orrori. Del resto, è un periodo pieno di collaborazioni per i Tiromancino…

Capovilla è un personaggio unico, un grande interprete. Abbiamo fatto bellissimi concerti insieme. Come Tirmomancino ci siamo anche nel disco di Rocco Hunt. Anzi, se scorrete la nostra pagina Facebook, scoprirete che siamo stati i primi a dire che questo ragazzo avrebbe vinto Sanremo! Del Festival, però, ho visto una puntata e mezza: mi è sembrato un po’ lento, anche se sono state presentate belle canzoni. Oltre a Rocco tra i Giovani c’era Zibba, per quanto riguarda i Big c’erano i Perturbazione, Sinigallia, Il cielo è vuoto di Cristiano De Andrè mi ha colpito molto…Mi è solo spiaciuto un po’ vedere l’impostazione del Festival perché avevano deciso di lasciare molto spazio al varietà e meno alle canzoni. Per quanto mi riguarda, Sanremo è una di quelle cose che quasi preferisco vedere in tv perché ci sono troppe incognite, la faccenda dei due pezzi è un ulteriore punto interrogativo. In ogni caso, la musica e l’agonismo dovrebbero far parte di due territori diversi. Il Festival ti mette un mood addosso che ti entra sottopelle che ti piaccia o meno. Sarebbe sempre meglio evitarlo, dai.

Il prossimo singolo sarà Immagini che lasciano il segno e la guest star del clip sarà la figlia di Federico, nata quattro anni fa:

Il prossimo video sarà completamente diverso da Liberi. Mia figlia è diventata batterista a 4 anni e suona anche piuttosto bene, canta, si sente una musicata a tutti gli effetti! Sarà lei la protagonista del video e addirittura non voleva che nel video ci fossimo noi! Mi ha detto: “La canzone è per me, no?”. Lei è un po’ una piccola Sherley Temple, un personaggio!

Nella cover del disco non c’è il titolo dell’album. Perché questa scelta? Beh, non sembra essere stata esattamente una “scelta”:

Nella foto di copertina del disco non ci sono io perché il fatto di puntare sulla propria faccia è un limite. Immaginati me travestito da uccellino che volo nel video di Liberi…mi fa piacere se arrivano le canzoni, della mia faccia non è che mi interessi tanto. Mi preme che piaccia la mia musica o i miei film. Pure la parola “cantante” non mi fa impazzire, preferisco musicista. Comunque la scelta grafica della cover l’ha fatta Marco Pisanelli, il nostro batterista che è anche pittore e arista nella vita. Noi volevamo che ci fosse la sagoma per terra, lui ci ha proposto l’idea del cuore fiammeggiante in sospeso sopra di lei. Poi che non ci fosse il titolo sulla cover me ne sono accorto adesso…Ah, mi dite che è scritto solo sul bordo? Vabbè, è andata così…Magari non l’ha voluto mettere per non rovinare la grafica!

Federico confessa infine di avere un debole, artistico, per Emma Marrone e coglie l’occasione per raccontarci cosa pensa dei talent in generale…

Ho conosciuto Emma questa estate in una vacanza a casa di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Ho scoperto che è davvero molto rock’n’roll, un po’ matta. Me la aspettavo molto più inquadrata in un certo tipo di business televisivo. Invece lei è selvaggia, ma vive per la musica. Non è da tutti. Molta gente sta lì per soldi e business, lei invece era molto punk come approccio. Quando vedo giovani che hanno un atteggiamento verace nei confronti della musica, mi piacciono a prescindere dal fatto che vengano da un talent o no. È innegabile che i talent siano una possibilità per fare successo nel campo della musica…L’altra sera ho visto per la prima volta in vita mia The Voice. ho sentito voci davvero notevoli, poi non so se scrivono anche pezzi loro, ma molti di quei ragazzi avevano voci davvero potenti!

Infine, naturalmente, li vedremo presto in tour:

Quest’estate ci sarà il tour ma ora non abbiamo la minima idea di dove andremo. Sarà un tour divertente perché riproporremo tutto il vecchio materiale più, ovviamente, disco nuovo. Inizieremo le prove fra una decina di giorni con una band già rodata perché avevamo fatto una decina di date negli ultimi mesi…

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