Tiziano Ferro L’amore è una cosa semplice – Conferenza stampa e presentazione nuovo album
Il tour, intervista e il nuovo album di Tiziano Ferro “L’amore è una cosa semplice” – Conferenza stampa
La conferenza stampa della presentazione del nuovo album di Tiziano Ferro è avvenuta proprio questa mattina, mercoledì 23 novembre, a Milano, a pochi giorni di distanza dall’uscita ufficiale di “L’amore è una cosa semplice”.
Noi di Soundsblog eravamo presenti all’incontro stampa e abbiamo così potuto ascoltare direttamente le parole di presentazione dal cantautore di Latina. Quello che subito spicca di Tiziano Ferro non appena entra in sala è il sorriso. Non lo abbandona mai. E la carica. C’è entusiasmo, c’è passione e fiducia nel proprio lavoro e nelle tracce inedite che presto il grande pubblico potrà ascoltare.
Prima del suo ingresso, il direttore Emi ci tiene a sottolineare due punti principali: il successo di vendite del singolo “La differenza tra me e te” (già diventato di platino) e i cd distribuiti per la vendita dell’album che si aggirano intorno alle 200/210.000 copie. Del resto, gli album precedenti sono stati un successo commerciale innegabile e le aspettative su questo nuovo progetto non sono da meno. In sala, poi, entra Tiziano Ferro. E il suo sorriso (che avrà per tutto il tempo della conferenza):
“Questo era il disco che sognavo di fare da anni e servivano le canzoni adatte per poter registrare il tutto in questa maniera: coinvolge musicisti di ogni tipo. In segreto scrivevo canzoni che potessero avvicinarsi ed esplorare mondi diversi come lo swing, il bossa nova. Mi piaceva l’idea di aggiungere un piccolo margine di rischio. Se c’è un privilegio di cui mi sento investito è quello di poter essere ascoltato da tante persone qualunque cosa io faccia. Invece di sentirmi sotto pressione per il nuovo disco, mi sentivo ispirato di poter inserire qualcosa di diverso in questo lavoro. Mi sento soddisfatto”
L’uscita di questo album corrisponde ad un virtuale anniversario di dieci anni di carriera:
“Questa, in realtà, è un po’ una mia raccolta. Molti avrebbero fatto un greatest hits. E in parte lo è perchè nasce dal compendio di quello che ho fatto in questi ultimi dieci anni, del percorso umano che ho affrontato. L’atteggiamento vocale si sente, si percepisce anche la moltitudine di dischi che ho ascoltato in questo lungo tempo. E’ diventato una sorta di elementi diversi che ho raccolto in questi anni”
“L’amore è una cosa semplice”? Qual è il significato?
“Mi piace lanciare queste provocazioni. L’amore nasce come esigenza semplice dell’animo umano. Ci piace un po’, da masochisti, vivere le relazioni come qualcosa di tormentato anche se siamo poi noi a sviluppare questo lato. Viviamo in un mondo in cui l’uomo più soffre più vive. Io mi sono sempre lanciato alla ricerca dell’amore e poi ho compreso, dopo aver sciolto anche dei nodi, che l’amore può essere anche una cosa semplice”
Nelle canzoni degli album precedenti ha quasi sempre usato delle parole che non parlavano esplicitamente se il brano era diretto ad un uomo o ad una donna. Dopo il coming out le cose cambieranno in questo nuovo album?
“Questa cosa me l’hanno fatta notare in molti ma non è stata volontaria. Io correggo molto poco i testi, è un lavoro di inconscio. Tutto ciò che è successo negli ultimi anni è stato fatto in una sorta di bolla nella quale io ero allo stesso tempo il carceriere e il carcerato. E’ quello il processo più complicato da superare, l’autocommiserazione. Sai che non ti so rispondere a questa domanda sui nuovo testi? (ride) Oddio… Beh, “La differenza tra me e te” parla al maschile no?”
E la scrittura delle canzoni di questo nuovo album?
“Sono scritte da sè. Sciogliendo dei nodi e liberandomi dei fantasmi mi ero chiesto se avrei perso la vena. Ma ho scoperto che non dipendeva dal dolore la mia ispirazione. Passa attraverso il sorriso e la sensibilità, che comunque non cambiano. Nasce in maniera spontanea. Ho registrato l’album in America, questa è stata un’esperienza razionale, meno di pancia. Ero indeciso all’inizio di lavorare con persone straniere che non conoscevano i testi in italiano come me. Io poi sono uno che ama controllare il tutto nei minimi dettagli. E, invece, mi è piaciuto lavorare e collaborare con artisti e musicisti che non avevano preconcetti su di me. Il preconcetto è solo per il fatto del conoscere la mia musica. C’è un po’ di timore per chi lavora con te, perchè temi che vogliano che uno ripercorra il successo e lo stile degli album precedenti. Mi sono piaciuti tutti i miei album, sono belli e stanno lì. Ma non volevo fossero simili l’uno con l’altro. Gli artisti americani non hanno mai ascoltato la mia musica e quindi non potevano avere queste aspettative. Ho capito subito, dopo tre prove del brano che apre l’album, che era perfetto e quindi la direzione giusta”
Com’è nata la sua collaborazione con Irene Grandi, Nesli, il fratello di Fabri Fibra, e John Legend
“Anni fa stavo lavorando in uno studio e ascoltai il provino di Irene. Poi passarono gli anni, nessuno la incise. Poco tempo fa lei mi chiede se avevo una canzone per lei. Alla fine a Irene non piaceva il pezzo che aveva scritto per sè, non se lo sentiva. A me piaceva molto. E così l’ho fatto mio. Molti cantanti mi avevano mandato dei loro pezzi ma mi sono divertito ad interpretare questo brano “non mio”. Ho ascoltato la canzone di Nesli, il fratello di Fabri Fibra e mi sembrava quasi che un amico parlasse di me. E’ come se un vecchio amico, uno di quelli che mi conosce da sempre, avesse scritto una lettera per raccontare a me chi sono, la mia storia. Non sbagliando nulla, dicendo solo cose vere. E in maniera molto profonda. Ho voluta cantarla io e mi sono reso conto che quella era la canzone che mancava all’album: si intitola “La fine”. E così ho deciso di inciderla. Spero di lavorare ancora insieme con lui. Nesli ha molto altro da dire oltre alla musica hip hop in cui viene inserito come contesto. Con John Legend è stato un dono dal cielo: mi hanno contattato per chiedermi se mi sarebbe piaciuto conoscerlo. Sembrava surreale, è nata in corsa, due giorni prima di stampare il disco. Gli ho segnalato alcune canzoni del disco e lui ha scelto poi quella finale che abbiamo inserito. E’ avvenuto tramite Skype perchè non c’erano possibilità di interagire, visto i tempi stretti”
La voce cambiata e l’assenza della sofferenza
“Trovare l’equilibrio e diventare una persona serena non vuol dire essere uno che ride tutto il giorno come un deficiente (sorride). L’importante è non cadere nell’errore di sentirsi già risolti. Ho sciolto dei nodi che hanno fatto bene a tante parti del mio inconscio. Mi sono dato un anno sabbatico nel quale ho lavorato al libro-diario. Quando sono tornato a cantare, sono rimasto preoccupato dal cambiamento della mia voce. Ho fatto tantissime visite ma non stava succedendo nulla. La voce è il centro su cui convogliano umori, stress e cose belle della vita. Così le corde vocali si modificano durante il canto. E’ stato bello iniziare un altro percorso d’accettazione: quello della voce che andava un po’ per conto suo e che ho deciso di assecondare. E’ diventato un gioco, con questa logopedista che mi aiutava a seguire il percorso dell’aria. Mi addormentavo durante queste sessioni, proprio io che non dormo nemmeno nel letto, di notte. La malinconia, il rancore o l’ironia esistono sempre e comunque nella vita di tutti”
Dettagli e novità anche sul tour…
“Se ho scelto di non fare una raccolta, il tour invece ne assumerà un po’ le fattezze perchè mi sono accorto che su una scaletta normale di circa 25 brani, almeno 19 sono singoli. Mi piacerebbe farla diventare una specie di celebrazione, di festa. Ho scelto quasi sempre live concettuali: vorrei, invece, che questo fosse molto divertente. Una sorta di raccolta dal vivo.”
Alle date del tour, organizzata dalla LiveNation, è stata aggiunta anche una nuova data importante. Oltre alle 12 città già elencate (in Italia), è stata annunciata anche un tredicesima città: Roma, allo Stadio Olimpico, il 14 luglio.
La sua scrittura viene dall’inconscio, spontaneamente e Tiziano sottolinea anche come siano diverse le cose, da adesso in avanti, specificando una cosa:
“Questo è il mio ultimo disco in generale in contratto anche con la Emi. Con loro sto bene e mi sono trovato benissimo. Non ho firmato con nessun altro, nonostante richieste. Io, anche in maniera sconveniente, mi sento un cantante libero. Quando avrò voglia e intenzione di scrivere qualcosa sarà proprio… quando avrò voglia e intenzione di scrivere qualcosa. Non vuole essere un discorso polemico contro la Emi che, comunque, mi ha sempre dato moltissima fiducia fin dall’inizio. Non mi hanno mai fatto ricatti psicologici ma mi hanno sempre sostenuto”
Qualcuno lo accusa di essere un po’ “ruffiano”…
Swing, bossa nova, blue e un duetto con John Legend. Un disco molto pensato per vendere anche all’estero?
“No. Al momento stesso in cui strutturi il disco in base alle cose pensate non vai da nessuna parte. Se tu dici “Scriviamo una canzone swing… Eh, scrivila!”. Se e quando ti viene la puoi inserire nel disco. Ma il caso contrario non può avvenire mai. Riguardo a John Legend, lui purtroppo, in verità, è ancora un po’ sconosciuto in Italia e non c’è nessun progetto di lanciare questa canzone come singolo di Natale. Abbiamo scoperto man mano quello che sarebbe accaduto nel disco. Senza programmare nulla, nemmeno i generi”
Riguardandosi indietro, nei dieci anni di carriera, Tiziano si fa un po’ di tenerezza.
“Quando i discografici scelgono un artista dovrebbero fargli “una chiusa” (isolamento) di due mesi. Dovrebbero tenerli li per insegnargli inglese, dizione, educazione. La stessa cosa la farei dopo i reality. Usciti da lì, li farei “rinchiudere” senza telecamere a prendere le mazzate e piangere senza che qualcuno li riprenda: fanno molto più male, in privato, quando non hai la consolazione del televoto. Resistere alle sollecitazioni esterne al principio di una carriera non è facile, sei un po’ “coglioncello”. La linea per il crollo è stata molto sottile. lo ammetto. Il lato positivo è il conoscere tante persone, ho eliminato tanti preconcetti perchè magari arrivi dalla provincia. Sono tantissimi i bei ricordi”
La musica in tv? Fiorello? Appuntamenti prossimi?
“La musica in tv pare non funzioni, così mi dicono ormai da dieci anni. Quando ne parlo per promozione mi rispondono così. Fiorello pare invece abbia cambiato gli schemi. Io non l’ho visto, tra impegni e tra il fatto che non seguo molto la tv. Se lui è riuscito a fare questo connubio, ben venga. Non capisco perchè sembra non funzionare perchè la gente la musica la vuole; tour, concerti… Lui l’ha incastrata probabilmente in una maniera di fare televisione adatta. Non so ancora se ci andrò da Fiorello. Ad oggi non ho bloccato nessuna data… Sabato prossimo sarò ospite da Fabio Fazio. Non è un disco facile per la tv, così come lo volevamo noi. Non abbiamo smania, comunque, di andare in televisione. Magari è un atto di stupidità ma mi somiglia poco il mondo della televisione”
Niente cd/dvd live dal tour
“Non penso che verrà registrato un album dal tour, non credo proprio.Quando ero giovane mi piaceva avere una raccolta, un greatest hits anche dei cantanti che mi piacevano in parte. Perchè magari c’erano quelle 3 o 4 canzoni che apprezzavo. Ma non sono mai impazzito per i live nè per le versioni ricantate. C’è solo un’eccezione di album live che ha divorato (sopratutto quando viaggiava, in treno, nel periodo in cui era sotto contratto con Mara Maionchi e Alberto Salerno): Erykah Badu”
Dopo John Legend collaborerebbe con R. KElly e Kanye West. In generale anche con Whitney Houston e, in un discorso teorico, con Amy Winehouse che, purtroppo, non c’è più.
E proprio sull’insicurezza, Tiziano Ferro ha cercato di lavorare molto, anche nella sua sfera intima:
“Dipende anche dal fatto di sentirsi quasi in colpa di essere felice. Deriva dalla società e dal contesto in cui vive. Esempio: ti viene ricordato dei nonni di quando erano in guerra, di quanto hanno sofferto. E quindi se adesso tu sei felice, ti devi quasi vergognare… L’ho applicata a tantissime cose della mia vita. Non ho sentito la libertà di sentirmi sereno su tante cose. Inutile negare che il discorso dell’omosessualità mi ha aiutato tanto in questo percorso. E’ quella soglia di equilibrio che porta a vedere normale una cosa e non viverla come qualcosa di sbagliato. Io non mi sentivo in colpa: mi sentivo qualcosa di meno. Che è anche peggio”
Il tema dell’accettare la propria voce che cambia, Ferro racconta di non riconoscersi più dal disco precedente. Vedere i ragazzi che lo imitavano, gli ha fatto tenerezza da un lato e dall’altro gli ha mostrato la sovrastrutture tra lui e la sua voce, iniziando anche ad una autocritica: “Ma io davvero faccio così!?”. Vedere gli altri che iniziavano a prenderlo come punto di riferimento è stato molto utile.
L’enigma finale
E poi la conferenza stampa si chiude con un quesito senza risposta:
“Ho collaborato con una cantante che sta preparando un grande ritorno ma non vorrei rovinarle la sorpresa… Vi piacerà. E’ del nord est ma non è Elisa”
Mentre in sala si apre il totoscommesse sul nome della cantante con cui ha lavorato, la conferenza stampa termina e Tiziano saluta, abbandonando lentamente la sala. Si ferma a scambiare qualche parola e poi esce.
Sempre col sorriso, eh.