Tony Hadley, The Christmas Album: “Da bambini amiamo molto il Natale, ma quando cresciamo lo dimentichiamo”
“The Christmas Album” ripropone alcuni classici e non di Natale più due inediti
Quando ti trovi davanti Tony Hadley, è esattamente come te lo aspetti – e già questo sintetizza abbastanza –: l'(altissimo e gentilissimo) frontman degli Spandau Ballet, arrivando dritto dritto dall’Australia dove ha partecipato al reality “I’m A Celebrity”, ha presentato qualche giorno fa alla stampa il suo progetto solista natalizio, interamente registrato e prodotto in Italia da Claudio Guidetti.
“Chiedetemi pure qualsiasi cosa, sono a vostra disposizione”
“The Christmas Album”, che ripropone alcuni classici e non di Natale più due inediti (“Every seconds I’m away” scritto da lui con la collaborazione di Guidetti e Annalisa Scarrone e “Snowing all over the world” scritto interamente da Hadley), è uscito il 27 novembre.
“Non avevo mai fatto un album del genere. Volevo fare qualcosa di diverso da quello che hanno fatto in passato Michael Bublé e Tony Bennett. Non volevo le solite sonorità, con l’orchestra. Certo, sapevamo di dover fare ‘White Christmas’, ma abbiamo provato a cambiare gli arrangiamenti. Nina (Zilli ndr.) ha fatto un grande lavoro su ‘Fairy Tale Of New York’, l’originale era dei Pogues (un gruppo folk punk anglo-irlandese. Tony Hadley canta i Pogues, che altro c’è da dire? ndr.): l’originale era molto folk, noi abbiamo cercato di renderla più country”
Alcune canzoni quindi hanno riservato delle sorprese:
“Per quanto riguarda la scelta delle canzoni ci siamo focalizzati sui testi. Alcune non sono molto conosciute in Italia mentre in Inghilterra sì. Quando leggi le liriche ad esempio ti rendi conto di quanto un brano in realtà possa essere triste. Abbiamo fatto in modo che la voce seguisse il testo. Da bambini amiamo molto il Natale, ma quando diventiamo adulti lo dimentichiamo”
Se Hadley dovesse scegliere, “Have Yourself A Merry Little Christmas” è stata la canzone che ha preferito cantare. La più difficile da interpretare invece è stata l’Ave Maria , molto classica e quindi proprio per questo molto complessa.
Questo disco comunque anticipa il suo nuovo lavoro di inediti, che, annuncia,
“sarà qualcosa di completamente diverso dagli Spandau, con ritmi dance e sonorità attuali. Molti dicono che gli anni Ottanta sono stati i migliori, ma in realtà c’è in giro molta buona musica”
Non poteva mancare una domanda su “I’m A Celebrity”:
“Ho detto sempre di no, ma alla fine ho deciso di accettare. Anche se difficile è stato bellissimo stare nella giungla, è stato una specie di ritorno alle origini senza telefoni, caffè, zucchero, pizza…”
Alla faccia del ritorno alle origini…un incubo! (commento nostro)