Tzn The Best of Tiziano Ferro, conferenza stampa: tutte le dichiarazioni
Tzn The Best of Tiziano Ferro: la conferenza stampa di presentazione del nuovo lavoro discografico di Tiziano Ferro
Oggi, a Milano, si sta tenendo l’incontro riservato ai giornalisti per l’uscita di Tzn The Best of Tiziano Ferro, il primo attesissimo greatest hits di Tiziano Ferro.
Ecco tutte le dichiarazioni dell’artista dei record direttamente dalla sala stampa.
Lo scrittore e sceneggiatore, Ivan Cotroneo modera l’incontro. E si scopre che Quando ritornerai, Sulla mia pelle e Angelo mio (demo da presentare alle case discografiche, video virale senza pubblicità) sono state rilette in una nuova chiave moderna:
Ferro: Quando nel 2011 la Emi mi chiese di fare una raccolta, non trovavo la maniera di dare forma ad un progetto più completo. La mia storia non è iniziata con Perdono. Ho iniziato nel 97 con l’Accademia di Sanremo, poi, corista dei Sottotono nel momento di massimo successo. Ho lavorato con Mara Maionchi ed Alberto Salerno a 18 anni. E’ necessario parlare del lavoro che portava un ragazzo a fare un disco. Non c’era l’immediatezza della rete o produrre dischi con molta facilità a livello economico.
Il vento, esclusa da Rosso Relativo, canta durante il tour omonimo. Se il mondo si fermasse, primo singolo di un disco swing mai pubblicato. Incontro virtuale con Dean Martin.
Ferro: The Best è un sogno, è la linea del tempo ideale. La scatola della mia memoria, manca davvero poco del mio repertorio. Voglio raccontare
C’è una versione spagnola di Tanto con Jovanotti (“Dice tantissimo di quello che è accaduto tra me e Lorenzo. Voleva farla uscire nel 2005 per il mercato latino”) e un raffinato duetto con Fiorella Mannoia.
A proposito de Lo stadio:
Ferro: Il mestiere del cantante è ripetitivo: interviste, tour… si puo’ crollare, cadere nella botola della routine, purtroppo. Lo stadio ti rimette in gioco. Il primo concerto all’Olimpico l’ho fatto con l’incoscienza di chi non ha mai fatto una cosa. Ho spiato gli altri artisti come Ligabue e Jovanotti a Campovolo per l’Emilia. Da giugno mi scoprirò in questa nuova veste.
Da amante degli autori del flusso di coscienza, Tiziano ammette di aver composto a tavolino Incanto (scritto a quattro mani con Emanuele Dabbono).
Il rap di nuova generazione:
Ferro: Il rap è un territorio comodo per chi è pigro. C’è tanta improvvisazione ma una selezione naturale. Di Fabri Fibra non ne ho sentiti più recentemente.
I nuovi metodi di diffusione della sua musica:
Ferro: Ho dovuto arrendermi al mondo dello streaming. Sicuramente cambierà qualcosa anche a livello di contenuto.
Il Ferro produttore:
Ferro: Non riesco a sollevarmi dal senso di incertezza. Lo faccio con la testa ed i fatti, se faccio bene questo mestiere. Vivo la musica in maniera disincatata. L’entusiamo è sempre lo stesso, passo la notte ad ascoltare le cose fatte. Baby K ed Alessandra Amoroso sono io, ho ascoltati i brani in ogni fase di produzione. L’esperienza da produttore è stata la più della mia vita, senza espormi al 100%. I miei fan si incazzano ma, forse, gli artisti vengono messi in ombra. Mi hanno fatto bene. Mi son preso cura di un’artista che si fida di te.
Il rifiuto del passato non gli appartiene (“E’ un meccanismo pericoloso perché inizi a negare la realtà. Tante cose non mi sono piaciute ma mai musicalmente”). Gli artisti di cui è stato fan son sempre morti tra cui Whitney Houston, Amy Winehouse, Lucio Battisti, Gabriella Ferri, Franco Califano (con cui avrebbe collaborato volentieri). Ora confida in R. Kelly, Kayne West, Timberland, Pharrell. Ha apprezzato l’ultimo disco di Ed Sheeran, un vero esempio di crossover di cio’ che il pop puo’ significare oggi.
Senza scappare mai più (all’inizio si chiamava Correrei) è nata da una crisi fisica dopo la fine di una storia importante. Ha affrontato la situazione per farla diventare il punto di luce. E’ un buono proposito.