Home Notizie Una donna continua a cantare “I will always love you” sull’aereo: atterraggio d’emergenza

Una donna continua a cantare “I will always love you” sull’aereo: atterraggio d’emergenza

Una storia tra l’assurdo e il curioso arriva dagli Usa: una donna non smette di cantare (male) I Will Always Love You: atterraggio d’emergenza

pubblicato 13 Maggio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 08:40

Immaginate di essere su un aereo. Magari siete tra quelli fortunati che non sentono l’ansia del volo e del decollo e vi guardate comodamente intorno, leggendo pure un libro. Oppure, siete tra quelli che piantano le unghie nei braccioli delle poltrone ad ogni sobbalzo improvviso (o per tutto il volo, se siete particolarmente agitati). In entrambi i casi, quanto vi farebbe piacere la compagnia di una donna che canta a squarciagola una canzone?

E’ successo nel volo di una linea aerea americana. Una donna, nella tratta Los Angeles – New York, ha iniziato ad ascoltare la canzone “I Will Always Love You” diventando letteralmente succube del brano. Da metà viaggio in poi ha dato il via al suo karaoke personale (e non richiesto). Dopo un’iniziale titubanza, il fastidio si è trasformato presto in incubo vero e proprio, anche perchè lei non aveva alcuna intenzione di smettere di cantare. Con o senza base.

Sull’aereo c’era una agente federale che, dopo aver visto i problemi che la voce alta e il canto continuo provocavano anche al personale di volo, ha tolto le cuffie alla donna e l’ha portata via, ammanettata. In seguito è scattato anche l’atterraggio d’emergenza per la sconosciuta.

A quel punto, ecco la decisione necessaria di scendere a Kansas City -tappa non prevista originariamente- visto l’impossibilità di convincerla a smetterla. Niente. Non ne voleva sapere. Chissà se adesso ha smesso o sta vagando ancora per Kansas City cantando il brano nella versione di Whitney Houston

Qui sotto potete vedere qualche secondo della scena, ripresa con un telefonino da un viaggiatore. E, pure mentre la scortano, non la smette di cantarla.


Per me è un “No”, comunque.

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