Vasco Brondi presenta l’album Paesaggio dopo la Battaglia: “Un disco di battaglie, intime e collettive, e di paesaggi, interiori o esteriori”
Vasco Brondi ha presentato il suo nuovo album nel corso della conferenza stampa alla quale eravamo presenti anche noi di Soundsblog.
Dopo la conclusione del progetto musicale Le Luci della centrale elettrica, Vasco Brondi ha pubblicato il suo primo album con il suo nome, dal titolo Paesaggio dopo la Battaglia, disponibile da oggi, 7 maggio 2021. L’album è stato lanciato dai singoli Chitarra Nera e Ci abbracciamo.
Nel corso della conferenza stampa, alla quale abbiamo partecipato anche noi di Soundsblog, il cantautore ferrarese ha parlato di questo suo nuovo lavoro, scritto e prodotto tra Ferrara, Milano e New York, che arriva a 4 anni di distanza da Terra, quarto e ultimo album del progetto Le luci della centrale elettrica.
Per il titolo, Vasco Brondi ha scelto un verso della canzone omonima che racchiude il significato anche degli altri brani:
Mi sono reso conto che, ascoltando questo disco, anch’io sono riuscito a capire certe cose, solo a posteriori. Nonostante faccia musica da tanti anni, il fatto che “quello che arriva, arriva” rimane la regola più potente da seguire, non si ha capacità decisionale. Questo disco prende il titolo da un verso di una canzone, Paesaggio dopo una battaglia: mi è sembrato un titolo che poteva essere un buon contenitore anche per tutte le altre canzoni del disco. Questo disco è pieno di battaglie, intime e collettive, ed è pieno anche di paesaggi, interiori ed esteriori, paesaggi residui dopo una battaglia.
La copertina di Paesaggio dopo la Battaglia, una foto inedita di Luigi Ghirri, rappresenta, secondo l’artista, la capacità degli essere umani di risorgere:
Nella copertina, c’è questo Pandino che esce fiducioso dopo un’apocalisse. Si dice che i gatti abbiano 7 vite ma l’essere umano ne può avere 700. Nella copertina, c’è un collegamento con i posti dove sono cresciuto. Per me è importante, perché mi riporta ai posti dove tutto è partito e anche le canzoni sono nate da lì. I protagonisti delle canzoni del disco sono gli stessi di 15 anni fa. Sono tornato lì per chiudere il cerchio o forse per continuarlo, non è una chiusura.
Tra le battaglie e i paesaggi che caratterizzano quest’album, troviamo anche la battaglia personale di Vasco Brondi che è stata proprio quella di scrivere questo disco, di prendersi i suoi tempi per ritrovare la necessità e la fiducia nello scrivere canzoni:
Nel disco, è presente anche un’altra mia battaglia che è proprio quella di aver dovuto scrivere il disco. “Siamo qui per rivelarci, non per nasconderci” è il mantra di questo disco. In questo disco, era indispensabile seguire la mia direzione, non mi sono sentito in obbligo di dover stupire per forza. Ho solo seguito la possibilità di essere autentico. Qualcuno mi ha detto “Eh, ci hai messo tanto a fare un disco…”. Io non mi sono mai rapportato al blocco della scrittura. Quando non sforzo, significa che non c’è nessun blocco. Sono passati 4 anni, sono tempi fuori luogo e sono fuori tempo. Ma sono tempi, per me, inevitabili, non è una scelta. È l’unico modo che ho per rapportarmi a quello che faccio. Negli ultimi anni, ho iniziato la pratica di riprendere la musica e la scrittura come intimo strumento. Mi ero reso conto che tutto quello che scrivevo, veniva condiviso. Questo faceva nascere, dentro di me, un meccanismo di piccolo blocco, di piccola censura. La scrittura è durata due anni perché ero un po’ disilluso. Piano piano, ho ritrovato la fiducia nello scrivere canzoni. Per me è importante che ci sia il soffio della vita nelle canzoni e nelle persone che vivono in quella canzone. I dettagli danno l’umanità nelle persone che vivono nelle canzoni. I dettagli sono fondamentali perché rendono umani e si contraddicono spesso perché noi siamo dei grandi corto circuiti. Questa, forse, è una ragione dei tempi biblici che mi prendo per scrivere un pezzo. Il tempo che mi sono preso è quello che mi fa capire che devo avere rispetto e che tutti devono avere rispetto dei tempi di creazione. Siamo governati dalle stesse leggi che governano le leggi della natura. Queste leggi sono imprevedibili, non siamo delle macchine. A questo punto, ho ritrovato la necessità di scrivere.
Alcune canzoni di Paesaggio dopo la battaglia sono nate prima del lockdown. Altri brani, invece, sono stati influenzati dalla situazione che stiamo vivendo da più di un anno a questa parte. Chitarra Nera è il brano da dov’è partita la creazione dell’intero album:
Le prime canzoni, le ho scritte prima della situazione pandemica. Altre canzoni, le ho scritte durante il lockdown e hanno un’eco delle cose che sono accadute. La canzone che chiude il disco ha una visione intima di questa situazione. Insieme al disco, uscirà un libro nel quale ci sarà tutto quello che è esondato dalle canzoni. Paesaggio dopo la battaglia è una canzone d’amore anomala. Chitarra Nera è una canzone d’amore verso un amico. Queste canzoni sono piene di romanzi di formazione, di persone in ricerca. Chitarra Nera mi ha fatto iniziare a scrivere il disco. Fino a che non ho raccontato quella storia, non sarebbero uscite le altre canzoni.
Tornando alla battaglia personale di Vasco Brondi, dopo la fine del progetto Le luci della centrale elettrica, la prerogativa del cantautore ferrarese è stata quella di mantenere la propria autenticità:
Quando ho chiuso il progetto Le luci della centrale elettrica, non intendevo dire che volevo fare qualcosa di più leggero ma che volevo partire alleggerito. Sentivo che ero chiuso un ciclo e che ne stava cominciando un altro. Questo cambio di nome è stata una cosa mia intima, che faccio anche fatica ad esprimere del tutto. Avevo bisogno di pensare, per me, ad un inizio diverso senza obbligarmi a stupire, rimanere autentico. La battaglia è stata mia, intima, per continuare ad usare questo mezzo e custodire questo mio fuoco. Questa battaglia ti dà coraggio e tranquillità. Il contrario di pace non è guerra ma paura. Quando ti esponi davvero, la paura ti passa perché ti fa sentire forte.
Quest’estate, infine, Vasco Brondi tornerà a suonare dal vivo (in fondo, le date del tour):
Sarà un’estate rocambolesca, pronta per attraversarla. Approfitterò dell’intimità dei luoghi dove suonerò. Sfrutterò la possibilità di avere solo 500 spettatori. È ancora tutto in itinere, speriamo di arrivare un po’ ovunque. Sto preparando un concerto minimale, visto i contesti, ma è una dimensione che mi mette a mio agio, sono contento.
Vasco Brondi – Paesaggio dopo la Battaglia: la tracklist
1. 26000 giorni
2. Ci abbracciamo
3. Città aperta
4. Paesaggio dopo la battaglia
5. Mezza nuda
6. Due animali in una stanza
7. Adriatico
8. Luna crescente
9. Chitarra nera
10. Il sentiero degli dei
Vasco Brondi – Tour Estate 2021: le date
28 giugno – Estate Sforzesca 2021 – Castello Sforzesco, Milano
30 giugno – Estate Fiesolana – Teatro Romano, Fiesole (FI)
13 luglio – Sequoie Music Park – Parco Caserme Rosse, Bologna
16 luglio – Flowers Festival – Collegno (TO)
18 luglio – Festival Estate al Castello, Villafranca non si arrende 2021 – Castello Scaligero, Villafranca di Verona (VE)
21 luglio – Villa Olmo Festival – Como
30 luglio – Tener-A-Mente Festival, sezione Indiecativamente – Vittoriale degli italiani, Gardone Riviera (BS)