Videoclip Story: U2 – Where the streets have no name
I video musicali, nella quasi totalità dei casi, non possono prescindere dal mostrare la performance dell’artista o della band. Nel corso degli anni però si è assistito ad una evoluzione del “live video”. I registi hanno cercato di inserire l’esibizione all’interno di un contesto estetico, di immagini e di location più evolute, non mostrando solamente
I video musicali, nella quasi totalità dei casi, non possono prescindere dal mostrare la performance dell’artista o della band. Nel corso degli anni però si è assistito ad una evoluzione del “live video”. I registi hanno cercato di inserire l’esibizione all’interno di un contesto estetico, di immagini e di location più evolute, non mostrando solamente il cantante che canta e la band che suona.
Un clip precursore di questa tendenza è “Where The Streets Have No Name” (1987) degli U2. Il videoclip è un vero e proprio documentario che mostra cosa è accaduto durante un’esibizione a sorpresa del gruppo sul tetto di un edificio a Los Angeles. Le riprese mostrano il traffico impazzito in città e la polizia intenzionata ad interrompere il “concerto” (che alla fine poi proseguì). L’idea di essere di fronte ad un filmato documentaristico è accentuata dall’abile utilizzo dei registri sonori che consentono di sentire, oltre alla musica, anche le voci dei poliziotti, del pubblico in strada, delle radio che annunciavano l’evento e così via.