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Al cuoregram non si comanda: Ville Valo all’Alcatraz, live report del 2 Marzo 2023

Ville Valo torna a Milano, stavolta con il suo progetto solista ma con metà brani degli HIM in scaletta. Contro tutte le aspettative, è uno dei suoi migliori show in Italia.

3 Marzo 2023 13:34

Avevamo lasciato Ville Valo sul palco dell’Alcatraz nel Dicembre 2017: anzi, fu lui a lasciare noi, senza nemmeno un saluto o un bis con l’ultimo concerto italiano degli HIM.
Lo troviamo 5 anni dopo, con il suo progetto solista: VV, con un logo che è un heartagram raddoppiato e la mossa, sicuramente apprezzabile, di suonare dal vivo una canzone del suo nuovo disco Neon Noir e una degli HIM, alternate una a una per un totale di 18 pezzi.

Dati i trascorsi decisamente altalenanti con i concerti degli HIM in Italia, dai quali era più probabile uscire amareggiati che esaltati, e visto appunto il non-saluto con il tour finale (e la pessima performance che lo accompagnò), molti fan forse non si sono fidati: se nel 2017 l’Alcatraz era soldout, questa sera era pieno a metà.
Un peccato, perché alla fine della serata si può dire che sia stato uno dei migliori show che Ville abbia suonato dalle nostre parti. Buona voce (finalmente!), bella presenza scenica, e la chiara voglia di essere sul palco a cantare.
Per i presenti, basta l’accensione del VV Heartagram alle 21 in punto per far iniziare le urla, e si parte subito con Echolocate Your Love, seguita da The Funeral Of Hearts. Fa piacere notare come il pubblico abbia già assimilato e apprezzato i brani di Neon Noir, cantandoli con passione, ma è ovvio che i cori più notevoli arrivano per i pezzi vecchi. La band alle spalle di Ville è solida, più orientata verso un hard rock dai toni pesanti rispetto al gruppo che flirtava con il Doom e che scrisse il cupo inno al suicidio romantico Join Me in Death, stasera proposta con tonalità più allegre. Insomma: il gruppo di Neon Noir non sono gli HIM, ma ne sono un ottimo sostituto se si vogliono rivivere certe emozioni, se si vuole stare in mezzo ad altre migliaia di persone a urlare di essere una Poison Girl.
Nel finale, Ville trova anche il tempo di parlare: maledice gli strani tempi del lockdown, apprezza gli anni lontano dall’alcool, saluta Milano e presenta la band. Probabilmente in passato non aveva mai parlato così tanto in un concerto, ulteriore segno che il cantante aveva proprio voglia di tornare sui palchi. Da sobrio va tutto meglio: la forma fisica sempre longilinea, la voce tornata comprensibile, l’intonazione giusta.
Al cuore(gram) non si comanda: nessuno si aspettava di vederlo ancora dal vivo, e ora ce lo troviamo in una forma migliore rispetto al passato. I presenti si sono potuti godere un po’ di amore per il metal, o di love metal.

Ville Valo all’Alcatraz: le foto del concerto

Mi spiace, niente foto da sotto al palco, a questo giro: la vita va così!
Vi posso però offrire un video con buon audio, e due scatti fatti da lontano.

Ville Valo all’Alcatraz di Milano: la scaletta del concerto

Echolocate Your Love
The Funeral of Hearts (HIM)
Neon Noir
Right Here in My Arms (HIM)
Loveletting
Buried Alive by Love (HIM)
In Trenodia
Wings of a Butterfly (HIM)
Heartful of Ghosts
Join Me in Death (HIM)
The Foreverlost
The Kiss of Dawn (HIM)
Run Away From the Sun
When Love and Death Embrace (HIM)
—–
Soul on Fire (HIM)
Salute the Sanguine
Poison Girl (HIM)
Saturnine Saturnalia

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