Willie Peyote: “Mai Dire Mai (La Locura) è un troll che ha colto nel segno. Molti concetti sono stati decontestualizzati”
Willie Peyote a Soundsblog: “Samuele Bersani ha accettato di cantare Giudizi Universali con me e l’ho preso come un attestato di stima”.
Willie Peyote, il rapper/cantautore torinese che parteciperà al Festival di Sanremo 2021, ha incontrato i media per parlare di Mai Dire Mai (La Locura), la canzone che, durante la giornata di ieri, ha scatenato qualche dibattito a causa del testo irriverente che contiene molte citazioni facilmente intuibili, dal twerk di Elettra Lamborghini a Morgan, dai balletti su TikTok stile Siren Beat all’indie pop molto in voga negli ultimi anni e non solo.
Willie Peyote ha accolto il polverone con “soddisfazione” in quanto l’artista ha ammesso che scatenare discussioni è il principale obiettivo che si pone con la sua musica. L’artista, però, è rammaricato dal fatto che molti concetti siano stati decontestualizzati e interpretati solo come insulti e frecciatine:
L’obiettivo della musica che faccio è sempre quello di cercare di sviluppare una discussione intorno alle cose che dico. La canzone non è una sfilza di insulti e frecciatine che ho lanciato ai miei colleghi, è un discorso sulla musica, su come la percepiamo e la viviamo, anche all’interno di noi addetti ai lavori. Se mi accusi di essere un boomer che se la prende con TikTok, allora non hai letto bene la frase. Se mi accusi di essermela presa con Achille Lauro, non l’ho neanche citato, è un discorso che faccio sull’approccio nella musica rap e trap. Se te la prendi per la frase sul twerk, hai di nuovo decontestualizzato il concetto. Non mi riferisco al twerk di per sé ma al contesto dove si fanno le cose. Quella frase si riferisce a Sanremo e non è un caso che arrivi dopo la citazione su Morgan. Non mi sembra calzante l’accusa di mansplanning perché non mi sono permesso di dire come si lotta contro il patriarcato. Mi sono permesso di chiedere com’è possibile che il twerk, all’interno di Sanremo, quando si parla molto di parità di genere e di femminicidio, diventi un simbolo militante. Non voglio insegnare niente a nessuno, faccio delle domande. Io accetto le critiche e le prese in giro. Io, col pezzo, mi prendo in giro da solo, speravo passasse il messaggio ma, evidentemente, senza musica, il concetto passa meno. Il polverone, comunque, è un mio obiettivo, non mi nascondo. Spiegherò tutto, a chi vorrà. Ci vuole poco, comunque, a triggerare la gente, il gioco era quello, è un troll e ha colto nel segno.
Noi di Soundsblog abbiamo chiesto a Willie Peyote il motivo per il quale ha scelto di interpretare Giudizi Universali di Samuele Bersani, in occasione della serata del giovedì, dedicata alla Canzone d’Autore:
Ho scelto una canzone che mi piace tanto per farmi un regalo. Quando Samuele ha accettato di cantarla con me, a parte la gioia e la commozione, l’ho preso come un attestato di stima quindi sono molto contento. E’ anche un modo per prendersi una pausa da quello che farò a Sanremo, prendere in giro, scherzare, fare un po’ il giullare… Giudizi Universali è un pezzo che riesce ad essere leggero e profondo in un modo diverso da come uso fare io ma che ha quel tipo di principio lì cioè dire delle cose, cercando di mantenere una certa leggerezza ma, se poi scavi sotto la superficie, trovi davvero concetti importanti e dubbi e, di nuovo, farsi delle domande. Ho scelto un pezzo bello, l’ho fatto per tutto ma l’ho fatto soprattutto per me.
Nelle dichiarazioni successive, il rapper e cantautore torinese ha auspicato un ritorno ai concerti dal vivo e ha espresso una propria opinione sui talent show e sull’utilizzo di TikTok da parte delle major discografiche:
Dopo Sanremo, spero si torni a suonare, ne ho bisogno fisicamente. L’unico obiettivo è questo. Un programma tv? Se mi fanno decidere come farlo, sì. Se devo partecipare ad un talent, ho già detto di no. Il talent non è il mio contesto, non sono snob ma non credo che la musica si debba insegnare in quel contesto lì. TikTok? Il problema non è TikTok. Mi fa paura quando una major decida di mettere sotto contratto un artista solo perché ha fatto boom su TikTok. Il lavoro di talent scouting che fine ha fatto? Se la mia canzone diventerà virale su TikTok? È come quando Fuori dal Tunnel di Caparezza finì in discoteca! Se il pezzo piace, la gente può ascoltarlo come vuole.