X Factor 4: i voti della quinta puntata
Più si va avanti più rimangono i migliori (fatta eccezione per qualche caso). Allora risulta difficile criticare in negativo i protagonisti di una perla come X Factor.Nella quinta puntata della quarta edizione del programma abbiamo visto personaggi di classe, veri e propri artisti che non avrebbero nulla da invidiare a quelli già famosi e navigati.
Più si va avanti più rimangono i migliori (fatta eccezione per qualche caso). Allora risulta difficile criticare in negativo i protagonisti di una perla come X Factor.
Nella quinta puntata della quarta edizione del programma abbiamo visto personaggi di classe, veri e propri artisti che non avrebbero nulla da invidiare a quelli già famosi e navigati. Sono appena agli inizi e già la sanno lunga: l’occhio indirizzato per bene alla telecamera, un’ottima gestione del palcoscenico, la giusta sintonia tra parole e gesti. Tutto è implementato per bene.
Per questo lo show risulta essere un confettino molto piacevole da gustare ed è per questo quindi che si aspetta il martedì sera con molta impazienza. La qualità c’è e non solo si sente ma si vede anche e questo è soprattutto merito di un grande direttore artistico come Luca Tommassini. E se gestisse lui il prossimo Sanremo? Sarebbe un ottimo acquisto sia per la Rai che deve guadagnare ascolti sia per noi che vogliamo “osservare” bella musica. E adesso, dopo il salto, i voti delle esibizioni della quinta serata andata in onda ieri.
Cassandra Raffaele – Come ti vorrei. Straordinaria! Altro che urli isterici. Artista esplosiva, particolare, originale e purtroppo poco capita dal pubblico, lo stesso pubblico che premia la stranezza ridicola (quella di Nevruz) ma che poi sputa in faccia al suo versante sofisticato (quello di Cassandra appunto). Il suo estro creativo le permette di colorare, rendendoli attuali, pezzi datati che oggi come oggi non avrebbero, a livello musicale, tanta voce in capitolo. Il suo background jazz/soul costituisce la sua base sicura nella quale rifugiarsi. Voto: 9
Davide Mogavero – Amore di plastica. Risulta davvero imbarazzante per il sottoscritto descrivere la sua esibizione. Perchè? Non trovo più parole positive per elogiare il ragazzo: le ho utilizzate tutte. Mi limito, in questo caso, ad esprime un giudizio quantitativo sotto forma di voto. Voto: 9
Manuela Zanier – No more I love You’s. Finalmente ha ripreso in mano quello che era suo: la professionalità. Proprio per questo possiamo dire tranquillamente che è uscita a testa alta dal programma. La sua precisione vocale, le sue note finali in pseudo-falsetto, il suo personaggio austero ma al tempo stesso carico di sensibilità saranno tutti elementi di cui lo show sentirà la mancanza. Voto: 8
Dorina – Donna. Grazie a Dorina, Anna Tatangelo ha buone possibilità di andare fino alla fine della gara. E’ in gamba, soprattutto perchè nessuno meglio di lei sa interpretare ad X Factor. E dopo questa esibizione abbiamo avuto la certezza che le riesce egregiamente raccontare con le note storie difficili, cariche di sofferenza e quindi piene di trasporto emotivo. Voto: 8
Stefano Filipponi – Dillo alla luna. Qui siamo giù di grosso. Non solo l’intonazione ha fatto acqua da tutte le parti arrivando perfino alla vergogna dei cantanti rappresentata dalla cara e vecchia “stecca” ma si è addirittura sbagliata l’interpretazione di un pezzo che di sicuro non era nelle sue corde (e menomale che l’ha scelta lui stesso!). Il suo modo di cantare risulta essere sempre lo stesso e non riesce a cucirsi addosso le diverse canzoni che gli vengono assegnate. Se nella parte iniziale la Maionchi aveva nascosto i suoi difetti affidandogli brani in cui si doveva dimostrare dolcezza, sentimento che gli viene facile far veicolare visto il suo handicap, adesso questo non accade più: esibizione dopo esibizione Stefano si smaschera ed il volto che ne esce fuori non costituisce di sicuro un vanto, anzi. Voto: 3
Nathalie Giannitrapani – Cornflake Girl. Qui la cantante gioca in casa (pare che la canzone sia stata creata più per lei che per l’interprete originale Tori Amos). E’ riuscita a prendere benissimo tutti i saltelli vocali che caratterizzano il pezzo essendo capace allo stesso tempo di implementare nella maniera giusta strofa e ritornello e quindi la pacatezza e la grinta che li rappresentano rispettivamente. Definirei Nathalie una specie di folletto magico dai poteri vocali e comunicativi esorbitanti. Voto:8
Kymera – Maria. Li stimo ma non riescono più a trasmettermi emozioni. Sarà colpa forse della loro espressione facciale continuamente gelida il motivo che mi induce a non apprezzarli al 100%. Sembrano sempre immersi nel loro compito e non si accorgono che a volte per comunicare di più bisogna proprio lasciarsi andare e farsi quindi trasportare dalla musica. Sono statici (anche a livello vocale/interpretativo), sempre uguali a se stessi e quindi poco coinvolgenti. Voto: 5
Ruggero Pasquarelli – Crazy Little Thing Called Love. Odio dover cambiare idea ma in questo caso non posso farne a meno: per uno Stefano che delude c’è un Ruggero che sorprende. La sua freschezza, il suo essere giovanile e la sua essenza spensierata se prima erano elementi che inducevano a guardarlo con antipatia perchè lo portavano ad essere arrogante, presuntuoso e saccente sul palco, adesso, in occasione di questa canzone, gli stessi elementi si sono rivelati gli assi nella manica con cui affrontare la performance al meglio. Insomma, la sua esibizione è stata gradevolissima. Ovviamente però dobbiamo ammettere che è stato fortunato visto che il pezzo era nelle sue corde vocali ed anche nella sua personalità artistica. Ed ancora una volta a chi va l’applauso per aver saputo individuare la strategia giusta da utilizzare? A quella vecchia volpe di Mara. Voto: 7+
Nevruz Joku – Charlie fa surf. Come rovinare un capolavoro ce lo spiega Nevruz. L’aplomb dei Baustelle è stato sostituito da strafottenza, esibizionismo gratuito, inutile pazzia e da una marea di imprecisioni tecniche (dalla gestione del fiato alle note stonate). E basta giustificare il personaggio dicendo che un vero artista deve sapere trasmettere emozioni e non per forza saper cantare. La confusione che emana il ragazzo è fastidiosissima. E poi ricordiamo che una vera rockstar sa gestire bene i polmoni e non permette all’affanno di sopraggiungere. Voto: 4
Il migliore: Cassandra
Il peggiore: Stefano
Voto complessivo della quinta puntata: 8+