X Factor 7: Gabriele Morini sarà uno dei concorrenti?
Sul web si trovano tracce del suo passato da cantautore.
Nella puntata di questa sera di X Factor è arrivato, ad un certo punto, Gabriele Morini. Sandali ai piedi, chitarra – scordata. Per l’occasione glie l’accorda Elio in persona, che si presta sempre volentieri a questo tipo di gag – a tracolla, accento romano, cantautore. Bel tipo.
Questo passa, penso. E infatti passa. E poi, siccome è bello mettersi a fare i segugi, cerchiamo qualcosa di più su di lui: se qualcuno ha lasciato tracce sul web, prima o poi vengono fuori.
Il suo sito, www.gabrielemorini.com, era registrato fino a poco tempo fa, ora risulta privo di contenuti e addirittura libero. Ci troviamo la sua (lunga) biografia – nulla si può nascondere al web – e il testo della canzone L’inetto che ha presentato ai casting genovesi del talent show.
Cercando qua e là, scopriamo che L’Inetto aveva anche un video, girato da Stefano Malandrino nel 2011. Quindi la canzone ha i suoi annetti. Nulla di male, per carità.
Ce ne sarebbe anche un’altra, intitolata L’abbraccio, di cui è disponibile il testo. E una terza dal titolo L’Inquieto (fanno parte del progetto Il mio profilo sinistro.
I video c’erano, su Youtube. Ma ora non ci sono più. L’abbraccio era del 2010, L’inetto del 2010.
Di solito quando sparisce tutto così repentinamente dal web (tutto ma non le tracce) vuol dire che il personaggio in questione è diventato parte del cast del talent show. Ma ovviamente è presto per esserne certi.
La biografia di Gabriele Morini
Ecco cosa c’era scritto alla voce biografia sul suo sito.
Nasce il diciassette aprile del 1979 a Roma dove ancora oggi vive da un’anarchica ereditiera umbra trapiantata in fasce nella Genova degli anni cinquanta e da un giovane rampollo borghese della Roma bene.
Entrambi i genitori saranno ritenuti dalla stesso artista fondamentali per il suo lento ed inesorabile avvicinamento all’arte visto come un mezzo di salvezza per riuscire a ricompattare un’infanzia e un’adolescenza molto complesse da decifrare.
Il giovane Morini durante tutto il periodo della scuola vive una vita al di sopra delle righe mostrando un carattere difficile da addomesticare e poco conciliante con le regole rigide e pre impostate del sistema scolastico.
La scoperta della non esistenza di babbo natale è un elemento fondamentale per lo sviluppo del suo carattere in direzione di un’autarchia che lo porterà a districarsi con autorità, leggerezza e senza troppi pietismi in tutta la fase adolescenziale.
Prima dell’avvento impetuoso della coscienza, siamo intorno al 1997, l’arte in nessuna delle sue molteplici forme di comunicazione aveva bussato alle porte del neonato artista.
Il frantumarsi della maschera pirandelliana che gli era stata molto utile in passato per tenere a bada la sua sensibilità si era sgretolata permettendo così all’arte di insinuarsi come un virus nei molteplici dimenticatoi della sua giovinezza disincantata e felice.
Un suo caro amico nel Natale del 1997 gli regalò per gioco una chitarra e dopo neanche tre mesi presero vita più di dieci canzoni che rimarranno per sempre inedite.
Il congiungimento con la musica d’autore fu un passaggio successivo conciliante con il suo progressivo arricchimento culturale e con lo studio assetato di tutta quella folta schiera di cantautori che avevano segnato la storia della musica italiana.
Il rapporto con i padri della musica d’autore fu contrastante. Da una parte la voglia di riuscire ad avvicinarsi e perché no a superare questi poeti travestiti da cantanti (progetto piuttosto ambizioso) rallentò e non poco lo sdoganamento delle sue prime opere da cantautore, dall’altra l’amara consapevolezza di essere figlio di una generazione decadente, sorda e addomesticata da una politica mediatica tesa ad indebolire e a manipolare le anime fino ad un omologazione tirannica, tutto ciò non fu di certo un stimolo per uscire fuori allo scoperto con i suoi successivi brani molto più intimi e crudi di quelli oggettivamente acerbi nati prima del nuovo millennio.
Più di una volta nell’arco di questi anni l’artista ha confessato alle persone più intime che il pensiero di cantare di fronte ad un pubblico così poco paziente e poco allenato all’ascolto lo paralizzava.
“Nudo per nudo non faccio il cantautore faccio il porno divo”. Questa che all’apparenza ha tutta la fisionomia della frase da bar di provincia è invece molto significativa per capire le difficoltà che Gabriele Morini ha incontrato nel suo cammino di emancipazione artistica.
L’inetto – Testo
Sono un inetto un uomo solo
sono un inetto e vi chiedo perdono
di questa realtà un interprete ingrato
sono un inetto un uomo sbagliato.
Lavoro ogni giorno e son sotto pagato
l’idea di una donna e quasi un reato
gli amici per me provano senso e vergogna
sono un inetto un topo di fogna
E nel buio quando è sera
io penso a mia madre quando mi stringeva
e non ci penso più.
Ma adesso mia madre che è morta da un giorno
oltre al dispetto di mettermi al mondo
mi ha lasciato il suo cane un volpino incazzato
mi morde sul collo un vampiro assetato.
Sono a disagio con me e con la vita
la sola compagna fedele è la sfiga
lo specchio ogni giorno mi guarda distrutto
sono un inetto un uomo distrutto.
E nel buio quando è sera
io penso a mio padre quando mi parlava
e non ci penso più
Ma adesso mio padre che ha perso la voce
mi ha regalato quest’ultima croce
Io sono un inetto un uomo da niente
in questa vita felice e perdente
Io sono un inetto un uomo da niente
in questa vita felice e perdente.