Home Zecchino d'oro Zecchino d’oro 2012: Il sirtaki di Icaro – testo e video

Zecchino d’oro 2012: Il sirtaki di Icaro – testo e video

Il testo e il video della canzone di Iliade Marescotti Kanarà.

18 Novembre 2012 18:00

Iliade Kanarà Marescotti, bambina bolognese di otto anni che ha la madre greca, canterà durante lo Zecchino d’oro 2012 Il sirtaki di Icaro, il brano scritto da Maria Rita Ferrara e Maria Amanatidou. Iliade, nella clip che le ha dedicato Aspettando lo Zecchino, spiega:

La mia canzone parla di un ragazzo di nome Icaro che con suo papà si è perso in un grande labirinto. Fuggono volando, ma visto che le ali sono fatte di cera e piume, si scioglie tutto e cadono in mare.

Viveva in Grecia, un tempo, un ragazzino
Di nome Icaro che per fatalità
Rimase prigioniero in un grande labirinto con Dedalo suo mitico papà.
Non si vedeva nessuna via d’uscita
Ma c’era un modo per andarsene da lì
Fuggire via volando e loro ci riuscirono così.
Unendo piume perdute dai gabbiani
Si costruirono due grandi ali che
Con cera d’alveare fissarono alle spalle
Lasciando la prigione dietro se.
Al figlio disse il babbo preoccupato:
Se voli troppo in alto, attento, che lassù…
Il sole col calore può sciogliere la cera e cadi giù!”
Giù nel mare blu.
Ma Icaro, che era testardo, rispose:
“Solo un pochettino mi avvicino, per giocare un po’ col sole
Tra i suoi raggi volteggiare, si può fare, che ci vuole?”
Poi puntando dritto al sole su nel cielo se ne andò.
Tha plisiáso lígo móno
Yiá na pekso me ton ílio
I aktínes tu m’ arésun
Ke fantastikí ‘ne i théa
Ime agóri dinató
Ke psilá petó ston uranó.
Così veloce saliva volando, volando lassù
Attraversando le nuvole in alto più in alto nel blu,
Ma il sole caldo scioglieva, scioglieva la cera e così
Perdendo in cielo le ali di schianto nel mare finì!
Ciuff!
C’è chi ha pensato che sia finita male
Ma io so com’è andata e vi racconterò:
Tuffandosi suo padre lo prese tra le onde
Poi sulla spiaggia piano lo posò.
Il padre disse: “ma guarda che campione!
Io vorrei tanto non doverti dire più
Che a fare lo spaccone infine ci rimetti solo tu!”
Dai! Non farlo più.
E d’ora in poi ricorda sempre che soltanto:
Chi coi piedi a terra sa restare molto in alto può volare
Affrontando l’avventura senza avere più paura
Lontanissimi orizzonti con le mani toccherà.
Chi coi piedi a terra sa restare molto in alto può volare
Affrontando l’avventura senza avere più paura
Lontanissimi orizzonti con le mani toccherà.
Icaro e Dedalo mano per mano tornarono su
Come aquiloni planando, planando cullati nel blu,
Chissà se ancora nel cielo nel cielo di Grecia lassù
Volando liberi insieme ripetono sempre:
“Chi coi piedi a terra sa restare molto in alto può volare
Può volare ancor più su!”
“Chi coi piedi a terra sa restare molto in alto può volare
Può volare ancor più su!”

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