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Zucchero insulta il pubblico: a loro piace?

Le follie degli artisti sono infinite. Una delle meno sconcertanti in questo periodo è insultare il proprio pubblico (basti pensare solo a Keith Jarret). Il primo presupposto con cui deve essere trattato chi ti paga e ti dà da vivere è il massimo rispetto, a meno che l’artista non includa nel suo modo di fare

di aleali
pubblicato 16 Agosto 2007 aggiornato 1 Settembre 2020 01:23

Le follie degli artisti sono infinite. Una delle meno sconcertanti in questo periodo è insultare il proprio pubblico (basti pensare solo a Keith Jarret). Il primo presupposto con cui deve essere trattato chi ti paga e ti dà da vivere è il massimo rispetto, a meno che l’artista non includa nel suo modo di fare musica un patto tacito di ostilità verso chi lo ama e lo segue (bizzarro, ma vi assicuro che succede). I fan di Zucchero non sono masochisti. Amano un personaggio che da sempre sa essere ironico e commovente nella sua musica con la stessa intensità, non quello che per molti la scorsa settimana è apparso solo un macchiettistico ubriacone. Domenica 12 agosto all’hotel Cala di Volpe in Costa Smeralda, gente comune e vip erano riuniti in un concerto speciale destinato ad un pubblico esclusivo ed importante: erano infatti presenti tra gli altri personaggi di spicco (a vario titolo) come Valeria Marini, Fiona Swarovski, Paola Perego, Ivana Trump e l’indignata Daniela Santanchè che dopo aver assistito allo “squilibrio” totale del cantante ha dichiarato:

“E pensare che era il mio cantante preferito. Ero andata anche a sentirlo a Milano in concerto. Adesso però dovrebbe chiedere scusa, e restituire l’incasso. Magari destinandolo a qualche associazione femminile, visto che ha offeso soprattutto le donne A metà concerto non ce l’ho fa fatta più. Fino a che era uno Zucchero canterino andava anche bene, ma quando è diventato uno Zucchero politico mi ha fatto venire in mente quel manifesto di Rifondazione Comunista. Quello dove sotto la foto di una barca c’era scritto “Anche i ricchi piangono”. Ma lui era lì solo per i soldi, lo ha detto proprio all’inizio del concerto. È stato cafone, maleducato e insolente. All’inizio credevamo che scherzasse, lo stavamo a sentire increduli. Poi, quando ha lanciato una bottiglia sulla gente dalla sala sono partiti fischi e parolacce. E lui cantava e insultava, cantava e insultava. Mi auguro che fosse ubriaco”.

300 mila euro il compenso di Zucchero e fino a 1200 euro il prezzo di un biglietto. Ad oggi il pubblico è infuriato e chiede che i soldi vengano restituiti (anche attraverso l’aiuto dell’associazione Telefono Blu), nonostante la serata nel complesso sembra non essere stata poi totalmente deludente dal punto di vista dello show. Mi viene da pensare che gli attimi di follia ce li abbiamo tutti. Il problema è che quell’attimo di apparente sconsideratezza era di certo un momento di maleducata verità che il suo pubblico conoscerebbe perfettamente. Vai a capire. A seguire, l’ormai celebre video in cui Zucchero sfoggia eclettiche parolacce contro una spettatrice che sta usando il cellulare.

Fonte: Repubblica + ilTempo

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